L’assemblea dei sindaci dell’Ati Siracusa ha cambiato idea sulla gestione pubblica del servizio idrico. Questa soluzione, votata due anni fa, è stata scartata ed è stata, invece, scelta la strada della società mista. Un colpo di scena capace di cambiare lo scenario, visto che adesso non servirà costituire una società con capitale pubblico ma procedere con una gara al fine di individuare un partner privato.

Rischio commissariamento

In ogni caso, bisognerà fare presto, perché pende la spada di Damocle del commissariamento della Regione, per cui l’Ati dovrà procedere a tappe forzate perché servirà il voto dei Consigli comunali oltre al fatto che occorrerà predisporre il bando.

Il dibattito

Il cambio di passo era, comunque, nell’aria, nelle settimane scorse il sindaco di Canicattini Bagni, Paolo Amenta, aveva, seppur velatamente, accennato a questa ipotesi, considerati i problemi strutturali delle rete idrica, era stato, invece, più netto il coordinatore del Mpa Siracusa, Mario Bonomo, per cui un gestione pubblica sarebbe stata fallimentare in quanto gli enti locali sono privi di risorse.

Contrario il sindaco di Palazzolo

La decisione dell’Ati è stata, però, contestata dal sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo, che, prima della votazione, è uscito. “Non mi piace la scelta della società mista  – dice Gallo a BlogSicilia – né la modalità con cui si è arrivati al voto, perché l’argomento non era all’ordine del giorno. Al netto di questa considerazione, dico che mi batterò perché la gestione del servizio idrico sia interamente pubblica. In questo modo, con la società mista, si sta tradendo il risultato referendario di 11 anni fa quando il popolo italiano ha chiarito in che modo una risorsa fondamentale come l’acqua debba essere gestita”.

“Si procede verso la gestione privata ma io non ci sto”

Il sindaco di Palazzolo rintuzza coloro che sostengono l’impossibilità per un ente pubblico di provvedere a fornire il servizio idrico. “E’ una fandonia – aggiunge a BlogSicilia il sindaco di Palazzolo, Salvatore Gallo – perché Palazzolo, Buscemi e Buccheri, tanto per fare qualche esempio, riescono a garantire il servizio. Sono i Comuni ad avere le mani legate – prosegue il sindaco di Palazzolo – perché non possiamo attingere a fondi pubblici, in quanto schiacciati dall’Ati che è rimasta immobile in questi anni, perdendo una marea di finanziamenti. Purtroppo, stiamo procedendo spediti verso una gestione privata ma io mi batterò fino alla fine”.

 

 

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