Ha lasciato una porta aperta ad Edy Bandiera, proponendogli di rientrare nella coalizione del Centrodestra. Il candidato a sindaco Ferdinando Messina, nel corso della conferenza stampa per l’ufficializzazione dell’ingresso nell’alleanza moderata di Alfredo Foti e Salvatore Castagnino, ha teso la mano all’ex assessore regionale che, nei giorni scorsi, ha annunciato di voler correre per lo scranno più alto di Palazzo Vermexio.

“Bandiera? Nessuna porta chiusa”

“Io credo che un progetto politico che abbia una visione inclusiva non deve chiudere la porta a nessuno” ha detto Messina rispondendo ad una domanda di BlogSicilia in merito alla possibilità di una ricucitura con Edy Bandiera.

“Per cui, chiunque ritenesse, a fronte delle decisioni – ha detto Messina – assunte questo pomeriggio, di voler riconsiderare certe decisioni troverà la mia disponibilità di candidato a sindaco. Non posso parlare della coalizione, perché saranno i partiti a decidere ma sono convinto che sono sulla stessa linea. Noi puntiamo al Governo della città per risolvere i problemi e più inclusivi saremo maggiore sarà la nostra incisività nell’amministrazione del nostro territorio”.

La condizione

Bandiera non è stato tenero con il candidato indicato dal Centrodestra, rivendicando una sua maggiore esperienza amministrativa, forte dei suoi tre anni alla guida dell’assessorato regionale all’Agricoltura ed alla Pesca. Bandiera, che ha con se, al momento, tre liste, due civiche e l’Udc, ha contestato l’ingerenza nella scelta su Messina del deputato regionale di Forza Italia, Riccardo Gennuso, che ha sfidato nelle scorse elezioni regionali.  Contro lo stesso Bandiera, si era espresso, la settimana scorsa, il presidente della Regione, Renato Schifani, criticando il personalismo dell’ex assessore regionale.

“Naturalmente, nessuna porta chiusa a chi intende venire nella nostra parte con spirito costruttivo, come quello assunto dagli amici Foti e Castagnino, ma se di dovesse venire per distruggere no” ha chiosato Messina.

Cafeo ha sciolto la riserva

In questa stessa giornata, un altro segnale politico lo ha certamente dato l’ex deputato Giovanni Cafeo, che, di fatto, ha sciolto la riserva, ricucendo lo strappo dei mesi scorsi con la coalizione a cui contestava il metodo adottato dai vertici provinciali del Centrodestra sulla convocazione dei tavoli, a seguito dell’esclusione delle liste civiche, e sull’indicazione del candidato sindaco, per via della convergenza iniziale su Peppe Assenza del Mpa. Tra i contestatori c’erano anche lo stesso Bandiera, il coordinatore dimissionario del Mpa, Mario Bonomo, ed Enzo Vinciullo.

 

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