la sentenza

Stabilimento privato sulla spiaggia di Ortigia, il Tar dice no, Cala Rossa resta pubblica

Con la sentenza dei giudici del Tar di Catania, resta interamente pubblica Cala Rossa, la spiaggia di Ortigia, al centro di una controversia tra il Comune di Siracusa ed una società, Kalliope, in merito alla realizzazione di uno stabilimento balneare privato di circa 450 metri quadrati.

Esulta Legambiente

Ne dà notizia Legambiente Siracusa, che, insieme al Comitato Ortigia sostenibile (rappresentati dagli avvocati Giovanni Randazzo, Rosanna Garufi, Paolo Tuttoilmondo) si sono costituiti in giudizio per sostenere la linea dell’amministrazione comunale, la quale, con una determina, aveva ritirato in autotutela la convenzione relativa al godimento della concessione demaniale marittima rilasciata dall’assessorato Regionale del Territorio ed Ambiente.

“Prevalso l’interesse pubblico”

“Il Tar, tra l’altro, ha ritenuto valide le motivazioni – spiegano da Legambiente Siracusa – addotte dal Comune per la revoca della concessione – adottata in seguito alla forte mobilitazione di associazioni e comitati di cittadini – ritenendo sussistente l’interesse pubblico perseguito di salvaguardia ambientale della zona in argomento da una “alterazione dell’equilibrio ecologico della zona e dell’habitat umano circostante, con aggravio del carico urbanistico e traffico veicolare nel periodo estivo”.

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Le ragioni del privato

I legali della società, nel ricorso, hanno indicato che “l’area demaniale e lo specchio d’acqua a lei affidati in subconcessione sono stati ridotti da metri quadri 978,05 a metri quadri 455,30, in accoglimento della richiesta di variante presentata dal Comune”, rimodulando “il progetto esecutivo dell’impianto balneare e del punto ristoro secondo il nuovo dimensionamento previsto dalla variante, ottenendo l’approvazione sia della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali di Siracusa, sia dell’Ufficio del Genio Civile”.

Le motivazioni del Tar

Nel provvedimento dei giudici del Tar di Catania emerge che il “Comune di Siracusa ha, comunque, esposto le ragioni della revoca, che appaiono al Collegio congrue rispetto all’interesse pubblico perseguito di salvaguardia ambientale della zona in argomento da una “alterazione dell’equilibrio ecologico della zona e dell’habitat umano circostante, con aggravio del carico urbanistico e traffico veicolare nel periodo estivo” si legge nella sentenza.

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