“Non usare il Teatro greco e le nostre meraviglie è un autogol per tutta la Sicilia”. Lo afferma Nuccio La Ferlita, imprenditore dello spettacolo, in merito allo stop imposto dalla Regione ai concerti di musica pop e rock nel Teatro greco di Siracusa. Non vedremo più esibizioni come quelle di un anno fa con Negramaro, Venditti, Zucchero, Giorgia, solo per citarne qualcuno, dietro i quali c’era la mano dello stesso imprenditore.

I timori della Regione

Il timore che le antiche pietre possano danneggiarsi, come denunciato esattamente 12 mesi, da un fronte di archeologici ed associazioni culturali ha convinto la Regione a fare un passo indietro ed al posto del Teatro greco ci sarà una struttura smontabile, ricavata nell’Ara di Ierone, dove quest’anno saranno organizzati degli spettacoli ma con un tono più basso rispetto al 2023.

La Ferlita, il 2023, dunque, sarà irripetibile..

L’anno scorso abbiamo avuto degli appuntamenti in esclusiva, sia in Sicilia sia nel Sud Italia, ricordo anche lo spettacolo di Carmen Consoli che, quest’anno, sarai a Pompei. Quest’anno, invece, non si è voluto mettere a disposizione il Teatro greco, per non parlare della lievitazione dei costi legati all’uso dei parchi archeologici che hanno reso insostenibili gli spettacoli.

Vale per tutti o ci sono delle eccezioni?

Una situazione che riguarda tutte le aree archeologiche siciliane, fatta eccezione per quegli eventi organizzati direttamente dagli enti pubblici o dalle Fondazioni strettamente legate alle istituzioni, come Taormina.

Siracusa ha anche altro, non solo il Teatro greco. Che ne pensa?

Il Teatro greco è un posto unico e chiunque verrebbe a suonare, preferendolo a qualunque altro posto. Pensi che noi abbiamo avuto artisti che volevano esibirsi solo il Teatro greco di Siracusa, rifiutando altri siti siciliani. La Sicilia, comunque, a seguito di questi paletti ha perso l’occasione per portare grandi nomi internazionali. Queste sono cose che bisognerebbe chiedere alle istituzioni.

E’ troppo tardi per le star nell’ara di Ierone?

Sarà difficile portare grandi nomi, capaci di portare tante persone che pagano il biglietto: ormai è tardi, le programmazioni avvengono con un anno di anticipo, i concerti, con questa tipologia di artista, vanno in prevendita da tempo. Faccio un esempio, parlando dei cantanti che lo scorso anno si sono esibiti al Teatro greco di Siracusa: Biagio Antonacci è a Taormina, Carmen Consoli farà altre tappe, Zucchero e Negramano, per questa stagione, hanno deciso di esibirsi negli stadi con una tipologia di esibizione naturalmente diversa rispetto a quella vista a Siracusa.  Si possono realizzare spettacoli diversi a seconda delle caratteristiche delle location, questo per rispondere a chi dice che le esibizioni vanno fatte negli impianti sportivi.

Cosa pensa di questa soluzione all’Ara di Ierone?

Il direttore del Parco archeologico di Siracusa si sta spendendo, con tutta la sua forza ed energia, per realizzare degli spettacoli. La scelta di non organizzare concerti al Teatro greco non è stata di certo sua ma di altri. Sta facendo nascere un teatro, ricavato nell’Ara di Ierone, e per questo ha tutta la mia gratitudine e stima. Non usare il Teatro greco e le nostre meraviglie è un autogol per tutta la Sicilia, non per me che, comunque, sto lavorando. Pensate alle ricadute di immagine quando un turista, tornando nel suo paese, racconta della sua esperienza di uno spettacolo visto in un luogo suggestivo come il Teatro greco. Questo, per questa stagione, lo abbiamo perso, come l’indotto che avrebbe determinato nel territorio.