Il pm di Siracusa, Tommaso Pagano, ha chiesto, al termine della requisitoria, la condanna a 5 anni e 6 mesi di carcere nei confronti di Giambattista Coltraro, notaio, ex parlamentare regionale siciliano. Il professionista venne coinvolto nell’inchiesta Terre emerse su una falsa compravendita di terreni, nella zona di Carlentini, a nord del Siracusano, del valore di circa 3 milioni di euro,  di cui avrebbe beneficiato un presunto gruppo criminale.

Per gli inquirenti, la banda avvalendosi di atti pubblici falsi, rogati dal notaio Giambattista Coltraro tra il 2011 ed il 2014, e anche con intimidazioni e danneggiamenti, avrebbe acquisito la disponibilità di oltre 2 mila ettari di terreno appartenenti ad ignari proprietari e, con la complicità di ispettori dell’Agea, l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura, avrebbe conseguito erogazioni pubbliche per oltre 200 mila euro. La posizione di Coltraro, difeso dall’avvocato Valerio Vancheri, è stata stralciata rispetto a quella degli altri indagati  ma l’ex deputato ha sempre rigettato le accuse, ribadendo in più occasioni di aver messo la propria firma a quelle compravendite perché regolari anche in forza di quella procedura della “vendita a rischio e pericolo”.

“Ho agito in buona fede ma soprattutto  ho rispettato quanto prevede la legge”  ha detto in aula, in una precedente udienza il notaio che esercita la sua professione nel Nord Italia.

Per la Procura, l’acquisizione dei terreni sarebbe stata studiata a tavolino, con la selezione dei fondi, preferendo quelli nella disponibilità di persone molto anziane o in condizioni di debolezza socio economica. Ma nella disponibilità degli indagati, secondo la ricostruzione dell’accusa, sarebbero finiti anche terreni di proprietà del comune di Carlentini, che si è costituito parte civile nel processo, rappresentato dall’avvocato Sebastiano Grimaldi.

Nella prossima udienza al palazzo di giustizia di Siracusa, ci sarà la discussione delle parti civili.