I giudici del Tribunale di Catania hanno emesso le sentenze relativa al processo per un traffico internazionale di droga tra la Sicilia ed il Sud America ma anche all’interno di Italia, in particolare Calabria e Piemonte. Si tratta di una indagine portata avanti dai militari della Guardia di finanza e della Procura Distrettuale Antimafia conclusa nel maggio del 2019
Le condanne
Queste le condanne: 4 anni ed 8 mesi per Raffaele Privitera, 57 anni, catanese; 8 anni per Gianluca Giarrusso, 41 anni, ragusano; 7 anni per Francesco Laurendi, 48 anni, di Gioia Tauro, in Calabria.
Le assoluzioni
Sono stati assolti, Angelo Cuppari, 47 anni, di Taurianova, in Calabria; Jessica Cuppari, 32 anni, di Cinquefondi, in Calabria; Sergio Lucio Lo Castro, 59 anni, catanese; Antonio Scuderi, 58 anni, catanese; Angelo Messina, 76 anni, siracusano. E’ scattata la prescrizione nei confronti di Salvatore Stivala, 43 anni, catanese.
La posizione del siracusano Messina
Nei confronti di Angelo Messina, difeso dagli avvocati siracusani Giambattista Rizza e Junio Celesti, il pm della Procura distrettuale di Catania aveva sollecitato una pena pari a 10 anni e 4 mesi di reclusione per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Una ricostruzione, quella dell’accusa, che è stata contestata dalla difesa, la quale, in attesa delle motivazioni della sentenza, ha avuto ragione dai giudici del Tribunale di Catania.
La tesi dell’accusa
Secondo quanto emerso nelle indagini della Guardia di finanza, vi sarebbe stato un affare di droga tra Angelo Messina, che si sarebbe avvalso dell’aiuto di altri siracusani, e gli organizzatori di un giro di stupefacenti nel Sud America.
Le due consegne
Gli inquirenti avrebbero acceso i riflettori su due consegna: la prima, dalla Spagna alla Sicilia, attraverso la Liguria, pari a 1,6 kg di cocaina occultata all’interno della batteria dell’auto nella disponibilità di un corriere. Una seconda, sempre sull’asse Liguria Sicilia, nel settembre dello stesso anno, per un peso di 2,6 kg.di cocaina confezionata con cellophane e nastro da imballaggio abilmente occultati all’interno di un “tower” trasportato come valigia da uno dei corrieri giunto, tramite treno, nella stazione ferroviaria di Catania.
Commenta con Facebook