A farlo morire non è stato un arresto cardiocircolatorio, causato da un malore, come accertato dal personale del 118 ma da “un’asfissia da strangolamento”.
Questo l’esito dell’autopsia sulla salma riesumata di Luigi Montagno, 70 anni, di Francofonte, trovato morto nella sua abitazione il 4 dicembre del 2018 su cui la Procura di Siracusa ha aperto un’inchiesta per omicidio.
Il medico legale, nel corso del suo esame, avrebbe notato dei segni all’altezza della gola e la pressione non avrebbe dato scampo al pensionato, il quale, secondo i parenti, godeva di ottima salute.
Secondo la ricostruzione dei carabinieri, che conducono le indagini, la morte dell’uomo è legata alla sua ricca eredità. Ad insospettirsi per primi, sono stati i familiari della vittima, a seguito dell’incasso di due assegni per 41.000 euro in momenti immediatamente successivi alla sua morte, tratti sul conto della vittima, che non aveva eredi diretti.
Inoltre, dalla lettura del testamento olografo, risultato palesemente falso, secondo i carabinieri, il patrimonio della vittima, verosimilmente di circa 700.000 euro, sarebbe finito nella disponibilità di un unico erede, sul quale si sono concentrate le indagini.
“Non si esclude l’individuazione del responsabile nell’ambito della sfera familiare della vittima” spiegano dalla Procura di Siracusa.
Naturalmente, i carabinieri di Siracusa un nome ce l’hanno, quello che avrebbe messo le mani sull’eredità del 70enne di Francofonte ma, per il momento, bocche cucite sia dal comando provinciale sia dal palazzo di giustizia.
E’ probabile che, nelle prossime ore, possa scattare un provvedimento nei confronti della persona su cui ci sono molti sospetti.