• L’inchiesta sull’omicidio di un 70enne ucciso per incassare l’eredità
  • I dubbi sui soccorsi in casa dell’anziano
  • Riflettori accesi sugli assegni incassati dopo il decesso

I sospetti della Procura di Siracusa non sono solo sull’unico erede beneficiario del patrimonio di Luigi Montagno, il pensionato di 70 anni di Francofonte, trovato senza vita nella sua casa il 4 dicembre del 2018, per la cui morte si procede per omicidio. Gli inquirenti, i pm Gaetano Bono, Francesca Eva ed il Procuratore Sabrina Gambino, stanno verificando ogni aspetto di questa vicenda, a cominciare dai soccorsi.

L’intervento del 118

Il personale del 118, intervenuto circa 3 anni fa per prestare le cure all’anziano, constatò il decesso della vittima, attribuendolo ad un arresto cardiocircolatorio, come, nei giorni scorsi, hanno riferito i magistrati ed i carabinieri del comando provinciale di Siracusa.

Un decesso, secondo quanto emerge nella ricostruzione degli investigatori, che i soccorritori avrebbero ricondotto ad una causa naturale, contrariamente alle conclusioni del medico legale, il quale, nei giorni scorsi, dopo la riesumazione della salma, sostiene, invece, che la morte sia avvenuta per strangolamento.

I dubbi dei magistrati

Gli inquirenti avrebbero già individuato la squadra del 118 che si recò nell’appartamento dell’anziano così come avrebbero già acquisito la cartella clinica.

I magistrati intendono svelare come mai, a pochi minuti dal decesso del pensionato, non furono rilevati elementi legati ad una morte violenta, mentre un consulente, in condizioni più difficili, esaminando quel che resta di una salma, ha riconosciuto dei segni tali da formulare l’ipotesi di un delitto. E’ vero che la tecnologia ha fatto passi da gigante, basta rivedere il caso di Lele Scieri, la cui autopsia, a distanza di oltre 20 anni dal decesso, ha permesso ai magistrati di verificare che fu aggredito prima di morire.

Gli assegni incassati dall’erede

Al momento, non ci sono persone iscritte nel registro degli indagati anche se il  cerchio della Procura e dei carabinieri di Siracusa si è stretto attorno all’unico familiare che, dal testamento, risulta come unico erede dell’intero patrimonio di Luigi Montagno.

Le firme sui titoli

Poco dopo il decesso dell’anziano, sarebbero stati incassati due assegni da 41 mila euro, per cui il sospetto da parte degli inquirenti è che il beneficiario avrebbe falsificato la firma del titolare del conto, approfittando della “vacatio” tra la dichiarazione di morte di Montagno e la comunicazione del decesso alla banca.

In questa finestra temporale, il sospettato si sarebbe infilato ma i parenti del 70enne se ne sarebbero accorti, come del testamento olografo che avrebbe permesso all’unico erede di incassare il patrimonio di 700 mila euro, che è stato congelato, secondo fonti autorevoli. Non si esclude, però, che le persone coinvolte in questa storia siano più di una.

 

 

 

 

 

Articoli correlati