Una delle tradizioni a Sortino, in occasione della festa di santa Sofia, patrona della città montana del Siracusano, è l’asta per la vendita di animali vivi. In palio, ci sono agnellini, caprette e conigli, tanto per citare qualche specie, ed il ricavato va nelle tasche dell’organizzazione che provvede a finanziare le spese dei festeggiamenti.

Il giorno della festa della Patrona

Una consuetudine che si è ripetuta il 10 settembre scorso, giorno di santa Sofia, e probabilmente sarà l’ultima, almeno secondo le solite modalità, a seguito della denuncia di una animalista, Ilaria Fagotto, che, dopo essersi recata a Sortino, si è rivolta alle forze dell’ordine per bloccare la compravendita di uno degli animali in palio.

“Vendita è illegale” dice animalista

“In Sicilia – si legge in un post sulla pagina social dell’animalista – nonostante i divieti di legge nel mettere all’asta durante le feste patronali animalo vivi, in alcuni Comuni continua a perpetrarsi questa illegalità da terzo mondo”.

Pecorella affidata all’Asp

La pecorella, oggetto dell’asta, a seguito della segnalazione dell’animalista è stata affidata all’Asp “che ringrazio perché oltre ad essere intervenuta ha pure spiegato e chiarito a tutti che quella procedura è illegale”.

“Vogliono toglierci le tradizioni”

Stando al racconto della stessa animalista, quel fuoriprogramma ha indispettito molte delle persone che stavano partecipando all’asta ed altre che, invece, hanno “difeso” la tradizione della vendita degli animali. “Sono quasi 100 anni che esiste questa tradizione e vogliono toglierci pure quella” attacca un sortinese.

Sindaco dà ragione ad aninalista

Il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato, che ha avuto modo di confrontarsi con la stessa animalista, le ha dato ragione ed ha spiegato di voler provvedere ad emettere un’ordinanza capace di rendere quella “tradizione” nel recinto della legalità.

“Faremo una ordinanza”

“La legge vieta la vendita all’asta di animali vivi – dice a BlogSicilia il sindaco di Sortino, Vincenzo Parlato – ma è possibile mantenere certe tradizioni, adeguandosi alle normative vigenti. La mia intenzione è quella di emettere una ordinanza, a tal proposito incontrerò la giunta e ci confronteremo con il Consiglio comunale per studiarne le modalità. Non varrà solo in occasione di santa Sofia, perché queste vendita avvengono in altri eventi: il problema di fondo è che spesso non ci sono certificazioni sulla provenienza di questi animali, insomma non sono tracciati