- Emesso ordine di carcerazione per un 71enne residente a Pachino
- Deve espiare 7 anni di reclusione per violenza sessuale su minore
- L’uomo si trovava ai domiciliari, adesso per lui si aprono le porte del carcere
Agenti del Commissariato di pubblica sicurezza di Pachino, diretti dal Commissario Capo, Marco Naccarato, hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione, emesso dalla Procura della Repubblica di Catania, nei confronti di un uomo di 71 anni, di origine ragusana, residente a Pachino, condannato in via definitiva a 7 anni reclusione, ma già dall’aprile del 2018 agli arresti domiciliari, per reati di violenza sessuale nei confronti di una ragazza all’epoca minorenne.
La vicenda a Pachino, le indagini iniziate nel 2017
La vicenda, che si è svolta a Pachino, risale al 2017, allorquando personale del Commissariato avviava le indagini dopo aver saputo che l’arrestato era solito girovagare in auto con una ragazza ed anche intrattenersi con la stessa all’interno dei locali di un’associazione di volontariato e beneficenza.
Inammissibile il ricorso, per l’uomo si aprono le porte del carcere
Con il coordinamento della Procura della Repubblica di Siracusa erano state attivate indagini di carattere tecnico che avevano pienamente riscontrato i sospetti inizialmente raccolti dagli investigatori, consentendo l’emissione, da parte del GIP del Tribunale di Siracusa, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, successivamente mutata in arresti domiciliari.
Nei giorni scorsi l’epilogo giudiziario della vicenda, con la sentenza definitiva che ha giudicato inammissibile il ricorso presentato dai difensori del reo che è stato condotto in carcere.
Condannato per violenza sessuale su minore bloccato al porto di Palermo
Non si tratta, purtroppo, dell’unico caso recente di arresto per violenza sessuale su minore.
Il 28 maggio scorso, è stato arrestato al porto di Palermo un uomo condannato in via definitiva per violenza sessuale su minore, minacce e lesioni personali. La polizia di frontiera marittima ha individuato un tunisino di 37 anni che si trovava a bordo della nave Atlas della Gnv.
Su di lui c’era un ordine di carcerazione firmato a metà marzo dal procuratore capo di Ragusa Fabio D’Anna: deve scontare un residuo di pena in carcere di 3 anni e 5 mesi. I fatti, avvenuti nella provincia di Ragusa, risalgono a luglio del 2017.
Secondo quanto ricostruito durante le indagini e i tre processi fino alla cassazione l’uomo avrebbe abusato sessualmente di una ragazzina, figlia di un suo familiare, con la quale aveva avuto una breve relazione.
Dopo le denunce della giovane l’uomo è stato arrestato, processato e condannato – prima dal tribunale di Ragusa e poi anche dalla corte d’Appello di Catania – alla pena di 4 anni e 4 mesi. L’uomo aveva fatto perdere le sue tracce. La polizia di frontiera analizzando gli elenchi dei passeggeri in arrivo dalla Tunisia, ha trovato il suo nominativo.
Gli agenti sono quindi saliti a bordo dell’Atlas, controllando ogni macchina e ogni passeggero, trovando il 37enne in compagnia di un connazionale a bordo di un’auto. L’uomo è stato portato nel carcere Lorusso di Pagliarelli.
Commenta con Facebook