- Sanremo 2022, La rappresentante di lista: “Raccontiamo la fine del mondo a modo nostro”
L’INTERVISTA della collega Carmen Guadalaxara de IL TEMPO
“Rispetto all’anno scorso portiamo all’Ariston un nuovo aspetto de La Rappresentante di Lista. Chi ci conosce ritroverà qualcosa, chi si avvicina potrà apprezzare la nostra dimensione live. Non abbiamo niente da perdere e siamo più tranquilli: sappiamo cosa fare, cosa ci aspetta e non ci faremo travolgere da pensieri di classifica”.
Dario Mangiaracina e Veronica Lucchesi raccontano la loro seconda partecipazione al Festival di Sanremo.
Il brano “Amare”, l’anno scorso, che ha conquistato con il suo messaggio universale i consensi del vasto pubblico sanremese, e l’ultimo album “My mamma” sono lo strumento di una lotta all’omologazione che si serve della musica per andare oltre le forme prestabilite ed un diario intimo frutto di una composizione collettiva che attraverso l’introspezione si staglia contro il rumore che gira intorno a tutti noi.
Quest’anno la canzone “Ciao Ciao è il racconto sopra le righe della fine del mondo vista con gli occhi degli artisti: una giostra perfetta, un’apocalisse a colori, in cui convivono vertigine sociale e voglia di festa, in cui bisogna fare alla svelta i conti con la crisi generale in atto. Lo sfondo è quello del mondo per come lo conosciamo. La crisi, tra cambiamento climatico e turbamento sociale, è adesso. “Ciao Ciao – spiegano – non parte dalla pandemia, non è quello lo spunto, ma ciò che ti succede intorno in qualche modo ti attraversa, lo digerisci e poi lo ritiri fuori in forme diverse”.
Quanto ai richiami di alcune parole del testo a Domenico Modugno come Piove e Vecchio frac, sono involontari, “Nulla avviene – spiega Dario – solo per caso, anche se in questo caso non c’è una volontà iniziale di citazione; ma è inevitabile che alcune immagini anche musicali riaffiorino alla mente e che certi riferimenti facciano parte della nostra cultura musicale, del nostro background artistico. Attraverso un testo, che vuole essere più teatrale che melodico e che in effetti può ricordare certe esperienze di Modugno, vogliamo catturare lo spettatore, anche grazie alla vocalità eccezionale e particolare di Veronica”.
Il successo del duo è mai scendere a compromessi con il pubblico e con la loro musica.
“Essere se stessi ripaga sempre, fingere non serve a nulla. Con Sanremo abbiamo avuto la certezza che fosse così, perchè la nostra natura è alternativa e ci piace continuare a camminare sulla strada meno trafficata di una musica indipendente, piuttosto che imbottigliarci nel traffico di un certo tipo di mainstream.
Proviamo a farci spazio per arrivare a più gente possibile, restando fedeli a noi stessi e al nostro percorso”. Il Palco di Sanremo suscita sempre emozioni: “Il dietro le quinte – è un mondo magico fatto di paura ma anche di convinzioni che si scioglieranno durante l’esibizione”. E in questa società malata di indifferenza e individualismo ci si chiede se la musica è uno strumento per ritrovarsi. “Vogliamo pensare di sì. Ci dedichiamo alla musica anche per questo, per sentirci meno soli, per rifuggire l’isolamento e condividere idee ed emozioni all’interno di una comunità che ci segue.
La musica forma di cultura?
“Sì, La musica è una delle più grandi forme di arte e di cultura, anche se a volte capita a tutti di ascoltare cose che ci fanno rabbrividire, ma nella maggior parte dei casi vale ancora davvero la pena investire il proprio tempo ascoltando un bel disco. Nel nostro piccolo, con la nostra musica, non cerchiamo di dare risposte perchè quelle non le abbiamo, ma di condividere con gli altri le domande che ci poniamo nella nostra vita personale, per sentirci tutti meno soli”.
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