Le carte bollate rischiano di mandare in confusione il calcio italiano. I ricorsi e le sentenze in gradi di giudizio sempre più alti portano la serie B 2023-2024 vicina al caos. Il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni conferma l’esclusione della Reggina ma accoglie il ricorso del Perugia contro l’ammissione del Lecco in cadetteria. Il club lombardo, promosso sul campo dopo aver vinto la doppia finale dei play off di serie C col Foggia, potrebbe quindi essere estromesso. Oggetto del contendere la comunicazione tardiva dell’impianto che ospiterebbe le partite casalinghe del Lecco che giocherebbe i suoi match all’Euganeo di Padova.
Non accolti i ricorsi di Foggia e Siena. I quattro club in questione avevano presentato ricorso dopo le decisioni del Consiglio Federale dello scorso 7 luglio. Quello della Reggina è stato giudicato “in parte inammissibile e in parte infondato”.
Il ricorso del Siena è stato “rigettato”. Questo significa la non ammissione dei toscani in serie C. “inammissibile”, invece, il procedimento avanzato da parte del Foggia.
Caos in serie B
Rimane, quindi, il caos nella serie cadetta che la settimana scorsa ha ufficializzato la composizione del calendario per la stagione 2023-2024. Il torneo inizierà il 18 agosto con l’anticipo della prima giornata che deve essere ancora comunicato (per la cronaca, Bari-Palermo è il big match di quel weekend, ndr). In griglia 20 squadre ma solo 19 conosciute con una X. Ma a questo punto le incognite potrebbero essere di più e non è detto che non si pensi ad un’ulteriore soluzione che potrebbe influire sul numero delle formazioni in organico. Sarebbe una ulteriore rivoluzione.
Accolto il ricorso del Perugia
Accolto quindi il ricorso del Perugia contro l’ammissione del Lecco. Il club biancorosso, quindi, spera e potrebbe essere riammesso tra i cadetti. La Figc attende le motivazioni, che dovrebbero arrivare giovedì 20 luglio.
Chiaramente il Brescia, sconfitto nella finale dei play out dal Cosenza dello scorso maggio, rimane spettatore interessato e pronto a prendere il posto della Reggina.
La sentenza che ha dato ragione al club umbro
Il collegio di Garanzia del Coni ha infatti dato ragione al Perugia contro l’iscrizione dei lombardi nel prossimo campionato cadetto e ha di fatto riammesso gli umbri.
Il comunicato spiega che il Cdg “ha accolto, nei sensi di cui in motivazione, il ricorso iscritto al R.G. ricorsi n. 62/2023, presentato, in data 10 luglio 2023, dalla società AC Perugia Calcio contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC), la Lega Nazionale Professionisti Serie B (LNPB) e nei confronti della società Calcio Lecco 1912 s.r.l. per l’annullamento del Comunicato Ufficiale della Federazione Italiana Giuoco Calcio – F.I.G.C. n. 10/A del 7 luglio 2023, recante la delibera del Consiglio Federale con la quale è stato deliberato ‘di accogliere il ricorso della società CALCIO LECCO 1912 S.r.l. per le motivazioni di cui al già richiamato parere della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi del 6 luglio 2023 e per l’effetto di concedere alla medesima società la Licenza Nazionale 2023/2024, con conseguente ammissione della CALCIO LECCO 1912 S.r.l. al Campionato di Serie B 2023/2024’; (ii) del parere favorevole della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi prot. 1596/2023 del 6 luglio 2023 con oggetto ‘Licenze Nazionali 2023/2024 – Ricorso Calcio Lecco 1912 S.r.l.’; (iii) del verbale del Consiglio Federale F.I.G.C. del 7 luglio 2023; (iv) del verbale e di tutti gli atti istruttori della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi inerenti al ricorso del Calcio Lecco 1912 s.r.l.; (v) della relazione della Lega Nazionale Professionisti Serie B prot. n. 861 del 27 giugno 2023 con oggetto ‘Sistema Licenze Nazionali 2023/2024 Serie B – Criteri Infrastrutturali’; (vi) di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente e, comunque, per l’accertamento della mancanza, in capo al Calcio Lecco 1912 s.r.l., entro il termine perentorio del 20 giugno 2023, del requisito dei criteri infrastrutturali previsto dal Comunicato Ufficiale n. 66/A del 9 novembre 2022 ai fini della dell’iscrizione al prossimo Campionato di Serie B 2023/2024. Ha altresì disposto l’integrale compensazione delle spese di giudizio”.
Il presidente del Lecco “Andremo al Tar”
Il club lombardo annuncia battaglia legale fino alla fine. Paolo Di Nunno, presidente del Lecco ha commentato così la sentenza “Andremo al Tar. Qualcuno di importante forse non ci vuole in Serie B, ma non molliamo di un centimetro. Non escludo un cambio di format con una B a 21-22 squadre. Siamo fuori al momento per colpe non nostre…”.
Anche la Reggina ricorre al Tar
Anche il club calabrese però non si arrende ed andrà al tar contro questa ulteriore decisione avversa.
Il club amaranto ha affidato ad una nota stampa pubblicata sul proprio sito ufficiale la volontà di andare avanti e ricorrere ulteriormente: “Abbiamo appreso con amarezza la decisione del Collegio di garanzia del Coni che ha respinto il nostro ricorso contro l’esclusione della Reggina dal campionato di serie B. Nel prendere atto della decisione dell’autorità sportiva, ribadiamo la convinzione di essere nel pieno diritto sancito dalla giustizia dello Stato ad essere ammessi al torneo che abbiamo conquistato sul campo e con il rispetto delle norme. In coerenza con il percorso sin qui portato avanti proseguiremo nell’iter giudiziario, fiduciosi che l’esito finale di questa rivendicazione di giustizia renderà onore all’impegno sin qui dimostrato dalla Società e dai tifosi che in queste ore ci stanno sostenendo”.
La situazione attuale
In attesa delle motivazioni, che dovrebbero arrivare, come accennato, il 20 luglio, e la chiusura delle domande per ripescaggi e riammissioni, è evidente che l’ammissione del Lecco alla serie B sia a grandissimo rischio e che al suo posto possa essere ripescato il Perugia.
La palla, adesso, passa al Tar, 2 agosto, ed eventualmente al Consiglio di Stato in questo caso per il 29 agosto.
Respinti, o giudicati in parte inammissibili, invece, i ricorsi della Reggina e Foggia contro FIGC e Lecco e del Siena contro la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e la Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio.
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