Lecco riammesso in serie B, Reggina ancora fuori. Questo, in sostanza, il verdetto del Tar del Lazio che cambia ancora una volta il volto della serie cadetta che, tuttavia, a poco meno di due settimane dall’avvio rimane incompleto. Permane la X. E tutto ancora è in ballo perché l’ultima parola spetta al Consiglio di Stato che, in caso di ulteriori ricorsi, si esprimerà a fine agosto. Ed il Palermo attende ancora di conoscere quale sarà l’avversaria della seconda giornata, la prima in casa.

La decisione del Tar

Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso del Lecco contro l’esclusione dalla prossima serie B e ha invece giudicato “improcedibile” quello della Reggina, che rimane esclusa dal campionato 2023-2024, come già stabilito lo scorso 7 luglio dal Consiglio Federale.

La Serie B vuole partire regolarmente con 20 squadre

Nell’assemblea di Lega dello scorso 1 agosto i club di B hanno dato un segnale forte, riassunto dal presidente Mauro Balata. “Il calendario parte come previsto e credo che la Figc sia d’accordo perché lo ha approvato. Il campionato parte, speriamo che parta con tutte le squadre previste. Abbiamo deciso che siamo 20 squadre e partiamo a 20. Riteniamo che i calendari debbano avere non solo la precedenza ma devono essere tutelati. Il vero problema è questo, servirebbe un percorso di giustizia più breve a tutela delle competizioni, delle società e dei tifosi”.

L’ultima parola al Consiglio di Stato ma a fine mese

La prossima e decisiva tappa presso il Consiglio di Stato, ultimo grado di giudizio extra-sportivo in caso di ulteriori ricorsi dei club non ammessi. L’udienza è fissata per il 29 agosto anche se la Lega Serie B ha chiesto la possibilità di anticiparla prima dell’inizio del campionato.

Perché le due squadre erano state escluse

Lecco e Reggina erano state escluse per diversi motivi. I lombardi che hanno guadagnato sul campo l’accesso alla serie cadetta dopo aver vinto i play off di serie C, erano stati estromessi per aver ritardato la presentazione della documentazione sull’impianto da utilizzare per le partite casalinghe. Campo indicato nell’Euganeo di Padova perché il Rigamonti-Ceppi non è a norma per la B.

La Reggina, invece, era stata esclusa dopo che la Covisoc le aveva imputato il mancato pagamento di alcuni emolumenti, quali, in particolare, le ultime tre mensilità ai calciatori, nonché gli ultimi 5 mesi di Inps e gli ultimi 4 di Irpef, che avevano già comportato una penalizzazione nella scorsa stagione.

La soddisfazione del Lecco

Intanto, la società Calcio Lecco 1912 accoglie con soddisfazione l’odierna sentenza del Tar del Lazio. Questa la nota ufficiale: “Il TAR del Lazio accoglie il ricorso della società CALCIO LECCO 1912 S.r.l. per le motivazioni di cui al già richiamato parere della Commissione Criteri Infrastrutturali e Sportivi-Organizzativi del 6 luglio 2023 e per l’effetto di concedere alla medesima società la Licenza Nazionale 2023/2024, con conseguente ammissione della CALCIO LECCO 1912 S.r.l. al Campionato di Serie B 2023/2024”.

Mentre secondo indiscrezioni, Pippo Inzaghi, tecnico della Reggina, ed i calciatori sarebbero in riunione per decidere cosa fare.

Saladini annuncia il ricorso della Reggina al Consiglio di Stato

Con un lungo post sul suo profilo Facebbok il patron uscente della Reggina Felice Saldini, il proprietario del club calabrese ha commentato la sentenza del Tar: “Siamo tutti stupefatti dalla decisione del Tar. A quanto pare il mondo del calcio è impermeabile anche alle leggi dello Stato. Stiamo vedendo quali sono le conseguenze in tanti club. Ieri ero in aula a difendere ancora una volta la Reggina e ho avuto una impressione, che non tutte le proprietà e non tutte le squadre siano uguali. Non potevo credere alle mie orecchie quando ho sentito dire all’avvocato della Figc che la Reggina non sarebbe stata comunque ammessa. Questo dopo aver salvato l’anno scorso un club che non poteva iscriversi al campionato e, usando una legge dello stato, ristrutturato il suo debito garantendo nel corso dell’anno testa, cuore e soldi per dare lustro ad un intero territorio. Dunque pure la collocazione geografica sembra abbia il suo peso. Nonostante tutto, conservo la mia fiducia nelle istituzioni. Ci rifaremo al Consiglio di Stato”.

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