Amarezza e delusione con tanto rammarico per una festa mancata. Questi i sentimenti palpabili in sala stampa dopo la partita tra Palermo e Brescia che si è conclusa 2-2 allo stadio Renzo Barbera. Un risultato accolto tra la pioggia copiosa di fischi degli oltre 32mile accorsi sugli spalti che estromette i rosanero dalla zona play off a causa della classifica avulsa con il Venezia.

Il cammino dei siciliani si ferma al nono posto ad un soffio dagli spareggi per la serie A. Un sogno che fino al 4’ di recupero di Reggina-Ascoli era ancora vivo nonostante la grande paura della rimonta bresciana in avvio di ripresa. Canotto ha regalato poi agli Amaranto di Pippo Inzaghi i tre punti del sorpasso e del settimo posto mentre al Barbera si chiudevano 9 minuti di recupero surreali nei quali le uniche emozioni erano date solamente dai risultati che provenivano dagli altri campi.

Ma un Palermo ancora una volta dai due volti: in grado di fare 2 gol (col terzo annullato per fuorigioco) con Brunori in avvio e Tutino in chiusura di prima frazione e poi di uscire dagli spogliatoi inspiegabilmente senza più appeal con le Rondinelle che segnano tre volte (la prima in fuorigioco) in 10 minuti.

Nel post partita, dopo una lunghissima attesa si è presentato il tecnico Eugenio Corini che si fa portavoce dei sentimenti della squadra e dell’ambiente. La delusione è evidente. Ci si chiede cosa sia successo dopo l’ennesima rimonta subita.

Queste le sue prime parole: “Anche il primo tempo per me sufficiente, non al livello della crescita che ha avuto la squadra durante il campionato. Ci siamo poggiati sulla partita, vero che eravamo 2-0, ci hanno annullato il 3-0 e ci siamo cullati su questo. L’ho detto ai ragazzi nell’intervallo, vedevo questo rischio, sapevo che il Brescia avrebbe messo in campo tutte le risorse possibili visto che è una squadra con qualità e risorse”.

Corini “Dovevamo vincere”

L’allenatore rosanero prosegue: “Era arrivato l’allert del gol annullato al Brescia. Abbiamo preso il 2-1 sbagliando un’uscita, la pressione è aumentata, poi hanno fatto il 2-2 e a quel punto poteva succedere di tutto. Il rammarico è stato non portare dentro questa partita tutto quello che avevamo costruito in tutto il campionato. Abbiamo sentito il peso di un obiettivo che era lì. Non siamo riusciti a portare il Palermo dove volevamo e per questo c’è rammarico. È vero che siamo fuori per gli scontri diretti, ma la Reggina per il percorso che ha fatto meritava di andarci. Oggi dovevamo vincere, nonostante un primo tempo sufficiente, non abbiamo portato in campo quello che abbiamo costruito durante la stagione”.

“Lavoreremo con società per un Palermo più forte”

Corini aggiunge: “Normale che la delusione sia grande vedi il traguardo a un centimetro e prendi una musata terribile. Mi sento con la società parte di un processo, ho spinto su un certo tipo di mentalità perché so il peso che ha questa maglia e le aspettative dei tifosi. Ho spinto senza sapere dove saremmo arrivati. Potevo andare avanti con la cantilena del consolidamento, so quanto pesa maglia, in ottica futura serviva mettere alla prova questa squadra”.

Ed ancora: “Mi sento dentro una grande energia per portare questa squadra in sinergia con la società dove vogliamo portarla. Quello che è successo ci deve portare grande esperienza, lo facciamo con la morte nel cuore, ce lo meritavamo per quello che abbiamo fatto durante la stagione, ma sappiamo che anche quando hai difficoltà è lì che puoi crescere diventare più forte. Su questo lavoreremo con la società per presentare un Palermo più forte di quello di quest’anno e portare la squadra dove tutti la vogliamo portare. La delusione dei 32 mila è anche la nostra”.

“Importante confrontarsi subito”

Eugenio Corini lascia il campo dopo Palermo-Brescia

Foto Pasquale Ponente

Dopo la fine della partita, come accennato, l’allenatore si è fatto attendere dai cronisti. “Era importante confrontarsi subito – ha detto Corini – capire, parlare con la direzione tecnica sulla stagione appena conclusa, su quello che è stato stasera, su dove portare il club e cosa serve per portare il Palermo dove tutti sogniamo. So cosa vuol dire lavorare qua, anche oggi ci sono stati risultati incredibili, al 94’ eravamo ancora dentro i play off. La Spal batte il Pisa da già retrocessa. Per dare un giudizio sul Palermo serve dare una visione sul campionato, su chi siamo stati, su cosa volevamo essere. Volevo fare capire cosa c’è bisogno al Palermo. È diventato adesso chiaro alla società e alla direzione tecnica. Da due mesi parliamo con la società su cosa c’è da fare, l’obiettivo era lì e avevamo costruito le premesse per raggiungerlo”.

E poi una considerazione sulle squadre rosanero vincitrici degli ultimi due campionati di serie B, parliamo delle stagioni 2003-2004 e 2014-2015. “Il Palermo ha vinto due volte la B negli ultimi venti anni e lo ha fatto con due super squadre, noi abbiamo retto le pressioni di una piazza giustamente esigente e dobbiamo solo fare tesoro di questa esperienza”.

Brunori “Avevo immaginato un finale diverso”

In un clima di mestizia il capitano Matteo Brunori, autore della prima rete rosanero, si è presentato dai cronisti. “Avevamo immaginato un finale diverso, sognavamo un finale diverso. Ci dispiace tantissimo per la nostra gente. È difficile fare un’analisi della partita, così come del percorso avuto in campionato nel suo complesso. Lo faremo a mente fredda. Sicuramente dispiace aver dato una serata così amara alla nostra gente”.

Brunori non è riuscito a spiegare il black-out d’inizio ripresa dopo un primo tempo dominato contro una formazione che è sembrata al tappeto: “Non so cosa è successo tra il primo e il secondo tempo, non saprei dirlo ed è difficile anche parlare adesso, perché c’è tanta delusione. Di certo non ci siamo fatti influenzare dai risultati delle altre, perché non sapevamo nulla. È stato un campionato molto difficile. Ci deve servire da lezione, siamo il Palermo e bisogna fare di più assolutamente. Sognavamo di dare un finale diverso alla nostra gente. C’è poco da dire, quando si prendono queste batoste emotive c’è da riflettere e da reagire e alla ripresa degli allenamenti ci sarà modo di parlare con la squadra”.

Ed infine il numero 9 rosanero ha detto rispondendo a chi gli ha chiesto un commento sui suoi 20 gol nella stagione, 17 in campionato e 3 in Coppa Italia. Sì, ho fatto 20 gol ma personalmente avrei preferito segnarne 10 e riuscire a giocare i play off”.