Davanti ad un pubblico degno della massima serie, il Palermo fallisce l’ennesimo esame ed esce, definitivamente, dalla zona play-off. Una stagione piena di rimpianti, quella culminata con il pareggio per 2-2 conseguito contro il Brescia. Una terra calcistica tanto dolce in passato, quanto amara questa sera per il tecnico rosanero Eugenio Corini, che ha vissuto lì delle buone stagioni sia da tecnico che da giocatore. Una piazza che lo frena ad un passo dalla conquista di quei play-off in cui gli oltre 30.000 spettatori accorsi questa sera al Renzo Barbera credevano fermamente.
Ed erano convinzioni ben riposte a guardare il primo tempo, chiuso 2-0 dai rosanero senza correre particolari pericoli. Poi, nella ripresa, il solito copione visto quest’anno. Difesa con frequenti vuoti di memoria tattica, centrocampo abulico e senza idee, con un attacco completamente scollegato dal resto della squadra. Il tutto condito da dei cambi che non hanno minimamente influito sulla dinamica di un incontro, segno di una mancanza di furore e mordente agonistico da parte dei subentrati. Righe nelle quali i sorrisi e gli applausi del primo tempo, si sono trasformati per Corini e i suoi uomini in sonorissimi fischi.
Voci dello stadio che il tecnico ha sicuramente udito al suo mesto rientro negli spogliatoi. Il Palermo saluta così la prima stagione di ritorno in cadetteria. L’obiettivo minimo, quello della salvezza, è stato certamente centrato e con largo anticipo, nonostante un girone di ritorno per certi versi esasperante a tratti, con i rosanero capaci di vincere solo tre delle ultime quindici gare. Una strada lastricata di tanti rimpianti e che dovrà far riflettere molto in vista della prossima stagione. Il pubblico accorso questa sera infatti merita un salto di qualità. Un passo in avanti che Palermo deve raggiungere per la storia e per il futuro, soprattutto attraverso il puntellamento di una rosa che quest’anno ha manifestato limiti evidenti, soprattutto nelle partite nevralgiche del campionato.
Le pagelle di Palermo – Brescia
Pigliacelli 5,5: Da rivedere la sua uscita sul primo gol di Rodriguez. Non può nulla invece sul pari di Aye.
Mateju 5: Troppo distratto in occasione del primo gol. Con la fascia lasciata scoperta da Buttaro, corso in proiezione offensiva, era suo compito allargarsi ed aiutare Nedelcearu in copertura. Invece, l’ex dell’incontro, si fa trovare impreparato.
Nedelcearu 5: Può fare poco in occasione del gol che apre le marcature del Brescia nella ripresa, lasciato solo dai suoi compagni di squadra contro i due attaccanti ospiti. Più distratto invece in marcatura nell’azione che ha portato al pari.
Bettella 4,5: Primo tempo in cui si occupa dell’ordinaria amministrazione. Quando la partita entra nel vivo per il pacchetto arretrato, naufraga insieme a tutto il resto del reparto. Sull’occasione del gol annullato al Brescia, viene salvato soltanto dal VAR.
Buttaro 4,5: Dopo una prima frazione di buon livello, commette un grave errore ad inizio ripresa quando, invece di gestire il pallone, si lascia trasportare dalla frenesia e carica a testa bassa contro la difesa schierata del Brescia. La sua palla persa, alla fine della fiera, costerà cara.
Segre 5: Buon primo tempo. Gravi dormite ad inizio ripresa. Sparisce letteralmente dal campo.
Gomes 5,5: Nel primo tempo propone un buon mix di corsa e geometrie. Poi cala, insieme a tutta la mediana.
Verre 4,5: Ancora una volta, quando la squadra ha bisogno di lui, il mediano ex Sampdoria latita. Durante la fase d’assedio degli ospiti, doveva imporre il suo tasso tecnico. Spettatore non pagante fino a quando resta in campo.
Sala 6,5: Dalla sua fascia arrivano pochi pericoli per Pigliacelli. Si conferma uno dei migliori dei suoi nell’ennesima serata storta della sua squadra. Un buon punto di partenza per la prossima stagione.
Tutino 7: Il fantasista rosanero, questa sera, non poteva fare di più. Mette sui piedi di Brunori la palla che vale l’1-0 ad inizio partita. Poi mette la sua firma sul raddoppio, con una conclusione a rimorchio che beffa Andrenacci sul secondo palo.
Brunori 7: Il suo lo ha fatto fino alla fine. Gol che apre le marcature ed assist per Tutino sul gol del 2-0. Purtroppo non è bastato.
Valente (dal 66′) s.v. A parte alcune scene da teatro e proteste varie, non si vede minimamente nella sfida. Dai subentrati si ci attendeva di più. La valutazione non può che essere senza voto.
Soleri (dal 66′) s.v. come sopra
Saric (dal 73′) s.v. come sopra
Broh (dal 79′) s.v. come sopra
Vido (dal 79′) s.v. come sopra
Corini 4: La partita di questa sera è lo specchio della stagione. Primo tempo di buon calcio, condito da due gol. Ripresa inspiegabile se si guarda ai primi quarantacinque minuti, con i rosanero apparsi sulle gambe e in balia degli avversari. Un film visto troppe volte e nel quale l’allenatore, anche questa sera, è sembrato attore non protagonista. I suoi rimangono inermi sotto il fuoco degli ospiti, con la bava alla bocca ed intenti a mantenere vivo il sogno di restare in Serie B. Questione di motivazioni, direbbe qualcuno. Quelle dei bresciani, evidentemente, si sono rivelate più forti questa sera. Eppure, gli errori che portano al pari ospite sono simili a quelli visti in altre partite. Difetti di fabbrica di uno scacchiere tattico che è stato costruito fra mille difficoltà ad inizio stagione e che non ha ricevuto gli effetti benefici sperati da tre ritiri fatti fuori dalla Sicilia (Manchester, Roma e Girona). Anzi, il Palermo è apparso proprio stanco, fiacco, privo di tenuta fisica. Lo dimostra il fatto che l’unica occasione vera della ripresa arriva soltanto al 96′ e sugli sviluppi di un corner. Gioco che latita nei momenti di difficoltà, con gli avanti lasciati soli al loro destino. La stagione è finita, l’obiettivo minimo è stato raggiunto ma questo pubblico, accorso in massa anche questa sera, sperava in qualcosa di più. Per i miracoli bisognerà attrezzarsi, si spera, a partire dalla prossima stagione.
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