- Randazzo con 7 metri e 99 centrimi è ottavo nella finale del lungo
- Il calatino è il quarto azzurro di sempre alle Olimpiadi nella specialità
- Buon nono posto di Ala Zoghlami nei 3000 siepi
Niente medaglie per la Sicilia nel salto in lungo e nei 3000 siepi ma buoni risultati alle Olimpiadi di Tokyo per Filippo Randazzo ed Ala Zoghlami, giunti entrambi nella top ten delle rispettive finali. Il lunghista di Caltagirone ha chiuso in ottava posizione, il siepista di Valderice ha chiuso in nona piazza.
Un balzo da 7 metri 99 centimetri per Randazzo
Grazie ad un ottimo salto da 8 metri e 10 nelle eliminatorie, Filippo Randazzo aveva conquistato il diritto di disputare la finalissima per le medaglie. In 12 al via dei salti decisivi, l’atleta calatino dopo un nullo nel primo salto, trova la zampata da 7 metri e 99 centimetri con vento nullo. Questa gli permette di superare la prima scrematura con la sesta misura e di entrare tra i primi otto.
Nell’ultima serie di tre salti il siciliano azzurro delle Fiamme Gialle perde due posizioni chiudendo in ottava posizione. Gli altri vanno avanti, lui ha problemi di rincorsa e non riesce a migliorarsi. Complessivamente arriva un 7,88 (con 0,8 metri al secondo di vento a favore) e tre nulli.
Piccolo rammarico: se avesse saltato la misura da 8.10 nelle eliminatorie avrebbe mantenuto la sesta piazza eguagliando, quanto meno, il giapponese Hashioka che ha ottenuto tale risultato.
Quarto azzurro di sempre in una olimpiade
Rimane però la grande soddisfazione di aver raggiunto una finale olimpica e di chiuderla in ottava piazza. Meglio di lui suolo Giovanni Evangelisti che fu terzo a Los Angeles 84 e quarto nel 1988 a Seul e i balzi lontanissimi nel tempo di Arturo Maffei, quarto ai Giochi di Berlino 1936 e Virgilio Tommasi, settimo a Parigi quasi un secolo fa, nel 1924.
Tentoglou oro greco
La medaglia d’oro va al greco Miltiadis Tentoglou con 8 metri e 41 centimetri (vento +0.1) che all’ultimo tentativo ha la meglio sul cubano Juan Miguel Echeverria, stessa misura ma con una seconda inferiore (8.15 per l’ellenico, 8.09 per il caraibico). Ancora Cuba sul terzo gradino del podio: Maykel Massò lo raggiunge saltando 8 metri e 21 centimetri.
Sotto la pioggia Ala Zoghlami è nono
Altro risultato prestigioso arriva dai 3.000 siepi. Nella finale, il valdericino Ala Zoghlami ha chiuso in nona posizione sotto la pioggia. Il siepista tesserato nel Cus Palermo e nelle Fiamme Oro, allenato da Gaspare Polizzi, ha provato il tutto per tutto ma non è riuscito nel finale ad avere lo spunto per andare a competere con il gruppetto che si è giocato il podio.
Buona, comunque, la prova di Zoghlami che al traguardo ha chiuso la sua fatica in 8’18”50.
Risultato crono molto più basso rispetto alla semifinale che gli era valso l’accesso tra i migliori 15 con il record personale di 8’14”06. Un tempo che se fosse stato confermato gli sarebbe valsa la quarta piazza. Ma ogni corsa fa storia a sé. Si è tolto la soddisfazione di chiudere davanti a Kibiwot, uno dei favoriti dei Giochi.
“Abbiamo dimostrato di poter competere”
Zoghlami a fine gara ha mostrato un po’ di delusione per il risultato della finale. “Poteva andare un po’ meglio – ha detto – non sono personalmente troppo soddisfatto ma abbiamo dimostrato finalmente di essere tre siepisti in grado di competere anche nelle gare che contano come europei, mondiali ed olimpiadi. Il rammarico più grande è stato quello di non aver potuto costruire al cento per cento questa olimpiade: ho dovuto rincorrere la qualificazione alle olimpiadi che ho trovato all’ultimo minuto”.
Il podio tutto africano
Oro al marocchino Bekkali in 8’08”90, argento all’etiope Girma, bronzo al keniano Kigen in 8’11”45. Semplicemente più veloci degli altri.
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