Doccia fredda per gli appassionati che speravano di vedere Palermo tra le sedi degli Europei 2032 di calcio. Il capoluogo siciliano infatti non rientra nella lista delle dieci città presenti nel dossier presentato dalla Figc alla Uefa per presentare la candidatura italiana per ospitare l’edizione dei campionati europei di calcio del 2032.

La quinta città d’Italia, dunque, rimane fuori dall’organizzazione. L’altra nazione in lizza per Euro 2032 è la Turchia ma la federazione continentale deciderà tra settembre ed ottobre prossimi.

Dieci le sedi indicate, Palermo fuori

La Federazione italiana gioco calcio ha presentato la lista definitiva alla Uefa. Sono Restano dieci le città designate su 11 dossier presentati. Rimane fuori solo il Renzo Barbera di Palermo che ospitò nel 1990 le partite del girone F con Inghilterra (che giocò solo a Cagliari), Eire, Egitto e l’Olanda campione d’Europa in carica. Altri tempi.

Confermate le sedi di Milano, Torino, Verona, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Cagliari. Tutte queste ospitarono i Mondiali di Italia 90.

Palermo in “panchina”

Si legge nella nota ufficiale della Figc che Palermo rimane a supporto della candidatura. In pratica fa “la riserva” che potrebbe rientrare nel caso ci siano problemi con un’altra sede.

La nota della Figc, le parole di Gravina

Queste le parole di Gabriele Gravina, presidente della Figc neoeletto vicepresidente della Uefa nella nota diffusa oggi. “Il dossier di candidatura dell’Italia per l’organizzazione di Uefa Euro 2032 è ispirato ad un ‘Nuovo Rinascimento’ – dichiara il presidente della Figc Gabriele Gravina –; è stato realizzato attraverso continue connessioni con i territori, da un lato esaltandone le bellezze storiche e artistiche, dall’altro rispettandone l’impatto e la sostenibilità. Il dossier è il frutto di un lavoro intenso, in cui il calcio si è fatto ancora una volta strumento di unità e di aggregazione trasversale, concretizzatasi nell’adozione di diversi provvedimenti, governativi, parlamentari e comunali, che nobilitano la nostra candidatura. Abbiamo immaginato l’Italia e il calcio europeo fra 10 anni, nella consapevolezza che il lascito positivo di un evento del genere moltiplichi straordinarie opportunità per l’intera nazione. Ringrazio tutti gli stakeholder coinvolti, che hanno sposato il progetto con grande entusiasmo e spirito collaborativo”.

Dopo mesi di lavoro coordinato – si legge nella nota – che ha visto scendere in campo accanto alla Federazione il Governo, il Parlamento, i Comuni e tutti gli altri stakeholder, la documentazione richiesta è ora nelle mani della UEFA: nei prossimi mesi è attesa la valutazione da parte del massimo organismo calcistico europeo che, durante il Comitato Esecutivo in programma il prossimo 10 ottobre, renderà nota la sede degli Europei del 2028 e del 2032

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