È arrivato la settimana scorsa, ha scelto il numero 7 ereditato da Roberto Floriano ed ha già esordito in campionato nella vittoria del Palermo sul Bari dove è stato presente nell’azione del gol vittorioso di Marconi. Gennaro Tutino, secondo volto nuovo dal calciomercato invernale dopo Renzo Orihuela, si presenta alla stampa. L’attaccante di Napoli, giunto in rosanero in prestito dal Parma, parla subito di calcio giocato, ovvero della sua “prima” al Barbera di venerdì scorso quando al 73’ è entrato al posto di Valente nel big match che ha fatto da anticipo alla ventuenesima giornata del campionato cadetto.

“Sono stato fortunato – spiega il nuovo arrivato – perché nel momento in cui sono entrato la squadra stava spingendo, ho dato il mio piccolo contributo, Ivan (Marconi, ndr) è stato bravo a fare gol. È una vittoria importante contro una squadra forte e in un campo difficile per le condizioni climatiche. Quando ho saputo che c’era la possibilità di venire qui non ho esitato un attimo, ho detto al mio agente di chiudere velocemente. Volevo fortissimamente venire a Palermo”.

“Vasquez mi ha consigliato Palermo”

Al Parma è stato compagno di Franco Vasquez, ex rosanero, che ha Palermo ha lasciato tanti buoni ricordi, un campionato di B stravinto ed una stagione in A da protagonista portando la squadra ad una salvezza agevole.

“Quando Franco Vasquez ha saputo della possibilità di poter venire al Palermo mi ha parlato di quanto bene si sia trovato lui qui – ha raccontato –. Mi parlava con gli occhi ‘innamorati’, mi ha dato consigli”.

La punta partenopea è stata anche compagno di squadra di Leo Stulac all’Empoli. “Ho giocato con lui ad Empoli, ma non ho ancora avuto modo di potermi allenare adesso con lui qui per i suoi problemi fisici. Ho trovato in gruppo molto solido“.

“Brunori è un esempio da seguire”

Durante la presentazione al Barbera, Tutino ha speso – rispondendo alle domande dei cronisti – un paio di battute su Matteo Brunori, capitano ma anche suo compagno di reparto”.

“Matteo (Brunori, ndr) è il nostro capitano, il nostro bomber. È un esempio da seguire. Ho avuto modo di conoscerlo, si vede che ha le qualità del leader. Al Parma giocavo spesso, la mia è stata più una scelta tattica. Volevo giocare nel mio ruolo, la seconda punta. Quando mi hanno chiamato Rinaudo e Corini ho subito scelto Palermo, la soluzione migliore per me”.

“Voglio farmi apprezzare e rimanere a Palermo anche l’anno prossimo”

Poi l’attaccante parla dei suoi obiettivi personali con la sua nuova maglia. “Punto a fare il meglio possibile – osserva – di farmi apprezzare e restare qua anche l’anno prossimo. È importante sentire la fiducia del tecnico. Volevo ringraziarlo e ringraziare la società, il direttore sportivo Rinaudo”.

E prosegue: “Sono consapevole di avere una possibilità importante. Per la storia del Palermo che oggi è ancora più importante perché è capitato da una società che è la migliore del calcio. Io ce la metterò tutta, magari riuscire a fare quello che abbiamo fatto a Salerno. Mi metto a disposizione e darò il massimo per ripagare la fiducia”.

“Con Corini abbiamo parlato più dell’aspetto umano”

Il numero 7 rosanero, o anche Gt7 per gli amanti dei social, ha raccontato brevemente l’approccio con il tecnico Eugenio Corini.

“Ho parlato col mister prima che io arrivassi qui, abbiamo parlato più dell’aspetto umano che tattico. Devo ricambiare in campo con le mie qualità, poi che sia tridente o attacco a due poco importa, interessa la voglia che si ha in campo. Sulla coesistenza con Brunori dico che a Cosenza ho vinto il campionato con Okereke ed anche lui è una punta più dinamica che fisica. È vero che nel mio trascorso da seconda punta ho giocato a fianco di attaccanti di peso come Maniero o Djuric ma anche con Brunori o chiunque sia lì davanti il mio obiettivo è mettere a disposizione della squadra le mie qualità”.

“Obiettivo rimane quello di consolidare questa classifica”

Inevitabile parlare di classifica, di obiettivi di squadra. Tutino spiega: “Ci sono tante squadre a pochissimi punti. Fare oggi delle valutazioni è troppo difficile, mancano troppe partite. Il nostro obiettivo resta quello di consolidare questa classifica, metterla in sicurezza ed allontanare le zone basse. Poi magari a marzo vedremo cosa potremo fare di ulteriormente importante”.

“Palermo simile a Napoli”

E sull’impatto con la città aggiunge: “Palermo e Napoli hanno molto di simile, la gente è calorosa, affettuosa. Sono tre giorni che vado magiare fuori – racconta ridendo – ed ancora non ho pagato. Ho voglia di ripagare la fiducia di tutti. Mio percorso di maturazione? Non ho più vent’anni, certamente ho più esperienza ma ho anche margini di miglioramento, soprattutto sotto l’aspetto degli allenamenti. Sotto l’aspetto realizzativo voglio dare il mio contributo al gol”.

Ed inoltre, sulla sua esperienza nella Primavera del Napoli dice: “Mi sono allenato in prima squadra con dei campioni, arrivare al loro livello è un sogno per tutti. Ora sono in una grande società e spero un giorno di poter giocare in serie A col Palermo”.

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