Il Palermo riflette sulla grande occasione perduta, il Messina esulta per la bella rimonta. Al Renzo Barbera, il derby di Sicilia finisce con un pirotecnico 2-2 al termine di 90’ minuti dai due volti, ricchi di emozioni e colpi di scena nel match di recupero della seconda giornata di ritorno del girone C della serie C.

Palermo settimo, il Messina rimane stabile

Perde quota in classifica il Palermo, il punto conquistato fa arrivare i rosa a quota 38 ma le altre squadre, salvo la Turris sconfitta sul campo della vicecapolista Monopoli per 2-1, corrono. Il Catanzaro ha battuto il Picerno 2-0 e vola a 39 punti, e la Virtus Francavilla col 2-1 esterno sulla Vibonese vola al terzo posto con 40 punti. Il Bari, corsaro a Monterosi per 1-0, continua la sua corsa folle e solitaria in vetta toccando 51 punti.

Il Messina, rimane stabile in classifica al 17° posto con 19 punti ma recupera una lunghezza sulla Paganese, sconfitta in casa con il Latina, e sul Monterosi.

Rosanero col lutto al braccio, in ricordo di Zamparini

Rosanero con il lutto al braccio nella sfida col Messina per la scomparsa dell’ex patron del club di viale del Fante. Un minuto di silenzio ed anche il ricordo del Barbera che ha proiettato la fotografia dell’ex presidente scomparso ieri all’età di 80 anni.

Primo tempo di marca rosanero

Il primo tempo del Palermo è esemplare. I rosanero hanno aggredito fin da subito il Messina. Il portiere Lewandowski ha effettuato un paio di interventi nei primissimi minuti. Il più difficile, subito al 4’ l’estremo difensore polacco salva su Valente servito da Brunori.

Al 13’ il Palermo va in vantaggio con Brunori, abile ad anticipare il portiere avversario raccogliendo un assist di Valente. Luperini, 4 minuti dopo, potrebbe raddoppiare ma non sfrutta l’errore della difesa ospite. I rosa hanno molta intensità e giocano sul velluto. Al 42’ Valente con una sventola di destro da fuori area e su azione di angolo battuto da Floriano non lascia scampo al portiere del Messina.

Nella ripresa veemente reazione ospite

Sul 2-0, probabilmente il Palermo si è illuso. L’avvio di ripresa sembra mantenere gli stessi canoni della prima frazione ma i rosa non sfondano più. Il Messina si prende il campo, la scena e, in 10 minuti il pareggio. Al 52’ l’esperto Piovaccari centra per Concalves. Il suo colpo di testa in torsione beffa Pelagotti che si inarca, tocca il pallone sul palo interno. La sfera entra. E cambia la partita. Al 61’ c’è il pareggio degli ospiti. Il Messina batte un angolo con Russo, il romeno Marginean incorna di testa e piega le mani a Pelagotti proteso in tuffo.

Gli ospiti sono trasformati mentre il Palermo non riesce a rendersi pericoloso. Al 63’ Pelagotti è provvidenziale su Piovaccari che si era presentato da solo in area. Bravo l’estremo difensore rosanero a dire di no col piede. I cambi di Baldini nel finale non cambiano nulla. Il punteggio rimane tale, un pareggio beffardo per i rosa che non riescono a confermare quanto di buono fatto nel primo tempo ed il 2-0 al Monterosi di domenica.

Baldini, “Ci siamo fermati per un episodio”

Al termine della sfida, il tecnico del Palermo Silvio Baldini commentato il derby. “Il calcio è fatto di episodi – ha sottolineato – un episodio ha fatto girare male la partita, ci siamo fatti condizionare e loro ci hanno creduto. Non si deve pensare troppo al risultato. Visto il primo tempo non ci si aspettava questo risultato. Quello che conta però è quando si è in campo si deve essere padroni di sé stessi senza pensare troppo al risultato in quel momento”.

“In fase offensiva abbiamo espresso buone qualità”

Baldini pensa agli aspetti positivi e parla dell’ottima prova in attacco sfoderata nel primo tempo. “Oggi – sottolinea – per la prima volta, in fase offensiva, in un modo in cui abbiamo potuto esprimere certe qualità e infatti le azioni da gol ci sono state”.

“A Campobasso per vincere”

Si pensa alla partita di domenica a Campobasso. “Il Palermo deve saper gestire le proprie emozioni – continua il tecnico rosanero – e se una partita del genere ci mette in difficoltà andiamo poco lontano. C’è da mettersi a lavorare e rimediare. Dobbiamo andare a Campobasso convinti di quello che facciamo e fare qualcosa di importante. Alla fine del primo tempo credo che questi dubbi non li avremo mai avuti. A loro un episodio favorevole è stato cruciale. Dobbiamo chiederci il perché. Il loro gol ci ha messo quell’ansia che non ci ha permesso di fare le cose che sappiamo fare”.

Valente “Avevamo in mano la partita”

C’è delusione, ed è inevitabile che sia così, nelle parole di Nicola Valente, autore del momentaneo 2-0. “Non ci spieghiamo il perché di questo risultato – spiega –. Avevamo in mano la partita. Eravamo padroni del campo. Su una ripartenza loro hanno preso fiducia e noi abbiamo avuto 10 minuti di black out. Una squadra esperta come la nostra non può subire questi episodi. Abbiamo fatto un primo tempo mostruoso, potevamo fare 4-5 gol ma purtroppo non è successo”.

E continua: “Pensiamo a Campobasso e non ci perdiamo d’animo. Non dobbiamo guardare la classifica e mettere ulteriore pressione che già dà una piazza come Palermo. Guardiamo al fatto che veniamo da tre risultati positivi”.

Raciti “Sullo 0-2 ho detto ai miei di giocare come sanno”

È chiaramente soddisfatto il tecnico del Messina, Enzo Raciti che spiega come nell’intervallo e sul punteggio di 2-0 per il Palermo abbia catechizzato i suoi.

“Ho solo detto di mettere il cuore in campo e di giocare come sanno – ha spiegato –. Sotto di 2 gol dovevamo giocare in modo diverso. Abbiamo messo in campo qualche uomo di esperienza che ci ha aiutato. Primo tempo bene loro, secondo tempo benissimo noi. I ragazzi hanno messo il cuore in campo, strana. Nel primo tempo un po’ rinunciatari, nel secondo abbiamo osato di più ed è un punto meritatissimo perché in pochi faranno punti a Palermo ed importantissimo perché pesante”.

“Dobbiamo pensare una partita alla volta”

Ed ha concluso: “Ci sono tanti giovani importanti che faranno una buona carriera. Noi dobbiamo fare uno step alla volta. Sono molto ottimista ma prima dobbiamo tirarci fuori dalla bassa classifica. L’importante è mantenere la categoria. Il presidente ha fatto molti sforzi, il direttore ha fatto il resto dopo una bella analisi ed ha preso gli uomini che ci servivano”.

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