Ai proclami della vigilia, non seguono i fatti. Il Palermo cade in quel di Venezia, con gli uomini di Corini sconfitti 3-2 nel match della 33^ giornata del campionato di Serie B. L’ennesimo tonfo in trasferta che rischia di spegnere le speranze, ormai quasi flebili, di accedere alla zona play-off. Rosanero che, fatta eccezione per i primi 20′, faticano maledettamente a fare gioco e a stare dietro alle veloci ripartenze degli avversari. Un deficit atletico al quale il tecnico non è riuscito a far fronte nemmeno durante l’ennesimo ritiro in terra straniera, ovvero quello tenuto a Girona. E, a guardare il ruolino delle ultime partite, qualche domanda sorge anche sulla mancanza di un ritiro in altura e dei relativi adattamenti muscolari.
Risultato che, a guardare la partita, risulta giusto rispetto alla prestazione dei padroni di casa, i quali, oltre ai tre gol realizzati sul campo, si vedono annullare altre due reti dal VAR, una delle quali per pochi centimetri. Una prestazione importante quella messa in campo dai ragazzi di Vanoli, oggi sostituito in panchina dal vice Godinho. Al contrario, la tenuta mentale del Palermo è vacillata durante l’arco del match. Ciò nonostante la rete di Brunori in avvio, servito da un ottimo assist di Verre. Idillio iniziale spezzato in particolare da due episodi: il gol sbagliato da Soleri e l’errore marchiano di Pigliacelli che ha portato al pari dei lagunari.
Da lì in poi è iniziata un’altra partita. Il rigore causato da Nedelcearu ha poi piegato definitivamente l’animo già sopito dei siciliani. Fatto evidenziato dal successivo 3-1 e dal gol, poi annullato, di Candela. La traversa di Brunori, ultimo dei suoi a mollare, e il rigore realizzato da Tutino, farebbero pensare ad una reazione veemente. Nulla di tutto questo, con il Venezia libero di difendere il vantaggio senza troppi patemi d’animo. Un risultato che deve far riflettere Corini. La sua squadra non segue quanto ipotizzato in conferenza stampa, anzi continua a mostrare deficit sul fronte atletico e del gioco. Nella corsa play-off, ai rosanero rimane solo la speranza, da alimentare già dal match contro il Benevento.
Le pagelle di Venezia – Palermo
Pigliacelli 3: L’errore che porta all’1-1 del Venezia è da matita rossa. Uno strafalcione che ricorda quello fatto contro il SudTirol in casa. Imperdonabile.
Marconi 5,5: Al primo minuto rischia di farla grossa in area di rigore, facendosi beffare in scivolata da Pohjanpalo. Soffre, come tutto il pacchetto arretrato, gli inserimenti dalla trequarti dei lagunari ma, a differenza dei compagni di reparto, ci mette l’esperienza.
Nedelcearu 4: Scellerato l’intervento con il gomito largo su Pohjanpalo. L’arbitro lo grazia e gli rifila solo il giallo. Ma l’episodio indirizza irrimediabilmente il match. Disattento in molte coperture difensive, si fa quasi sempre saltare da Jonsenn.
Mateju 5: Non riesce ad arginare Zampano. Poco coadiuvato da Valente, soffre maledettamente sulla fascia.
Aurelio 4,5: Anche oggi il puledro, come lo ha definito qualcuno, è apparso zoppo. Parte bene in avvio, poi sparisce dal campo, annichilito dagli avversari.
Verre 6,5: In quelle rare occasioni in cui il Palermo gira, riesce a far valere il suo tasso tecnico. Inventa l’assist per il momentaneo vantaggio di Brunori. Poco dopo, serve a Soleri una buona palla per raddoppiare, ma l’ex Padova sbaglia il movimento.
Gomes 4: Anche oggi, peggiore in campo. Sbaglia tutto. Si limita ad uno sterile pressing che, dal 20′ in poi, va quasi sempre a vuoto. Sul gol del 3-1 fa un movimento quanto meno improvvido. Bocciato.
Saric 5,5: La sua prestazione è certamente deludente. Piccolo alibi deriva dalla necessità, per il mediano rosanero, di dover compensare le mancate coperture difensive di Valente.
Valente 5: Ci si aspettava qualcosa in più dal fantasista dopo la panchina per scelta tecnica nella sfida contro il Cosenza. E invece, l’esterno mette in campo una prestazione opaca.
Soleri 4,5: Sbaglia il gol del possibile 0-2. Un errore che segna la partita.
Brunori 7: Apre la partita nel migliore dei modi con un gol da attaccante vero, imbeccato al meglio da Verre. Cala progressivamente, con una squadra in confusione che non riesce a sostenerlo nel migliore dei modi. Ultimo a mollare, centra una traversa nel finale. Da solo non può vincere le partite.
Broh (dal 66′) s.v.
Tutino (dal 66′) 6: Freddo a realizzare il rigore procurato da Sala.
Masciangelo (dal 66′) 4,5: Sarebbe stato meglio, forse, lasciarlo in panchina. Impatto pessimo per l’esterno rosanero. Responsabilità totale sul gol di Candela. Lento a risalire, rischia di tenere in gioco gli avanti lagunari. Lo salva soltanto il VAR.
Sala (dal 75′) 6: Bravo a procurarsi il rigore che riapre la partita. Gioca venti minuti ad alti livelli, approfittando anche di ritmi più bassi rispetto al primo tempo.
Vido (dal 75′) s.v.
Corini 4: Come scritto in descrizione, ai proclami del tecnico della vigilia non seguono i fatti in campo. Dopo un buon avvio, il Palermo si è sgonfiato come troppo spesso è avvenuto in questo girone di ritorno. La squadra non riesce a reagire all’errore di Pigliacelli, anzi crolla sotto i colpi di un Venezia più convinto in fase offensiva. La difesa si sfalda come neve al sole, il centrocampo si fa sottomettere dalla fisicità del Venezia e in attacco Brunori è costretto a portare da solo la croce, abbandonato oggi anche da uno spento Soleri. Le speranze playoff dei rosanero sono legate ormai soltanto ai possibili problemi degli altri. Ma più che guardare avanti, il Genio farebbe bene a dare uno sguardo dietro. La zona play-out dista soli sei punti. E già con il Benevento bisogna chiudere il discorso. Ma servirà ben altro piglio rispetto a quanto visto nelle ultime partite. In confusione.
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