A Sogno Azzurro, la docuserie in quattro puntate sulla Nazionale italiana, in vista dell’Europeo, Gianluca Vialli, capo delegazione degli Azzurri, è tornato a parlare del cancro al pancreas che lo ha colpito.
Vialli ha detto: «So che, per quello che mi è successo, ci sono tante persone che mi guardano e se sto bene io possono pensare di star bene anche loro. Forse perché sono stato un giocatore e un uomo allo stesso tempo forte, ma anche fragile e vulnerabile, quindi credo che qualcuno possa essersi riconosciuto in questo».
Vialli, ex giocatore di Sampdoria e Juventus, ha aggiunto: «Sono qua con tutti i miei difetti e le mie tante paure, ma anche con la voglia di fare qualcosa di importante».
Vialli, 56 anni, che disputò i mondiali del 1986 e del 1990, ha raccontato: «Io con il cancro non ci sto facendo una battaglia perché non credo che sarei in grado di vincerla, è un avversario molto più forte di me. Il cancro è un compagno di viaggio indesiderato, però non posso farci niente. È salito sul treno con me e io devo andare avanti, viaggiare a testa bassa, senza mollare mai, sperando che un giorno questo ospite indesiderato si stanchi e mi lasci vivere serenamente ancora per tanti anni perché ci sono ancora molte cose che voglio fare».
Infine, l’apprezzamento per il commissario tecnico Roberto Mancini: «è un leader sereno e sa che non deve dimostrare nulla a nessuno. Questa Italia è un mix tra disciplina e libertà. Con Roberto siamo diventati amici alla Samp, condividevamo gli stessi sogni».
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