"La ex Blutec e i suoi numerosi lavoratori non sono una questione locale - dice il vice segretario nazionale della Ugl Metalmeccanici - ma di tutta la Sicilia e deve trovare una soluzione concreta per evitare l'ennesimo dramma del lavoro in una terra in cui la disoccupazione è ormai balzata alle stelle."
Oltre 300 persone, tra azienda ed indotto hanno rischiato il licenziamento. L'azienda vorrebbe investire ancora aprendo un impianto di calcestruzzi in via Ugo La Malfa.
Il sindaco è tornato a chiedere "altri segnali" e ha proposto di mandare in prepensionamento gli oltre 150 lavoratori Blutec che ne hanno i requisiti per essere sostituiti dagli operai dell'indotto rimasti privi di garanzie sociali.
I lavoratori protestano per il licenziamento di 36 loro colleghi che da 15 giorni bloccano i cancelli della Raffineria e impediscono a tutti i giornalieri dell'Eni e dell’indotto di accedere in fabbrica per svolgere le attività.
La struttura avrà 170 "case a secco", 13 suite e tre ristoranti. Manca poco al tutto esaurito ad agosto nel primo cinque tridenti del Club Med nel Mediterraneo e in Europa dove fervono i lavori di ristrutturazione.
Cgil, Cisl e Uil provinciali, insieme con i metalmeccanici di Fim, Fiom e Uilm, si dicono preoccupati per la "mancata concretizzazione di alcune soluzioni che attraverso la volontà delle parti consentirebbero di dare risposta immediata a più di 100 lavoratori metalmeccanici".