RAVENNA (ITALPRESS) – Ha preso il via a Ravenna Omc – Med Energy Conference and Exhibition. La XV edizione della manifestazione, presieduta da Monica Spada, è dedicata da quest’anno allo sviluppo sostenibile. Il titolo dell’edizione 2021 è emblematico: “Rethinking Energy together: alliances for a sustainable energy future”. Simboleggia il passaggio da Omc – Offshore Mediterranean Conference and Exhibition a Omc – Med Energy Conference and exhibition, che vuole confrontarsi sulla transizione verso un futuro low carbon e la crescita sostenibile.
Fino a giovedì 30 più di 25.000 metri quadrati con 4 padiglioni espositivi accoglieranno oltre 350 aziende con 1300 espositori già registrati e già oltre 3000 tra delegati alla conferenza e visitatori.
Le aziende espositrici provengono principalmente, oltre che dall’Italia, da Cipro, Francia, Egitto, Germania, Libia, Regno Unito, Spagna, Usa.
La presidente Spada ha sottolineato come sia necessario “ripensare insieme il settore affinchè concili la resilienza di breve e la sostenibilità economica ed ambientale di lungo periodo, garantendo un futuro di crescita del settore”.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è integrare le competenze, il know how e i contributi delle filiere, per dibattere e trovare insieme percorsi fattibili e concreti che coinvolgano tutti gli attori, operatori energetici e stakeholder, abbracciando tutte le forme di energia, tutte le leve di decarbonizzazione, le fonti rinnovabili e l’economia circolare”.
Al centro di questa edizione alcune tematiche fondamentali: l’evoluzione del panorama energetico; il ruolo delle rinnovabili; le alleanze tra il nord e il sud del Mediterraneo per creare un energy transition hub nella regione; i fondi e le policy necessari a creare e sostenere un sistema energetico low carbon; il CCUS (Carbon capture, utilisation and storage) e nuovi modelli di business net zero.
Da anni Eni si occupa di affrontare il problema della decarbonizzazione, puntando in modo significativo sulle rinnovabili, ma anche su tutte le possibili soluzioni tecnologiche di contrasto alle emissioni. A questo proposito Alessandro Puliti, direttore generale Eni Natural Resources, ha illustrato nel suo intervento la strategia di decarbonizzazione, evidenziando come da un lato Eni punti sulle rinnovabili, ma dall’altro applichi un significativo pragmatismo nel ricorrere a tutti le possibili soluzioni tecnologiche di contrasto alle emissioni.
Ha fatto poi un focus sulla tecnologia CCUS e su come nell’area del Mediterraneo Eni applichi il proprio approccio di diversificazione delle produzioni garantendo nel contempo la sostenibilità della propria strategia. Ha infine promosso il ruolo delle partnership per fare fronte alla transizione unendo risorse e competenze. “Quello di cui abbiamo più bisogno è lavorare sul terreno e mettere in atto le tecnologie che ci consentono di ridurre le emissioni. Eni lavora su questo dal 2014, servono pragmatismo e azione. Il mondo ci chiede di agire velocemente e di non lasciare indietro nessuno”, ha spiegato Puliti.
(ITALPRESS).
Fino a giovedì 30 più di 25.000 metri quadrati con 4 padiglioni espositivi accoglieranno oltre 350 aziende con 1300 espositori già registrati e già oltre 3000 tra delegati alla conferenza e visitatori.
Le aziende espositrici provengono principalmente, oltre che dall’Italia, da Cipro, Francia, Egitto, Germania, Libia, Regno Unito, Spagna, Usa.
La presidente Spada ha sottolineato come sia necessario “ripensare insieme il settore affinchè concili la resilienza di breve e la sostenibilità economica ed ambientale di lungo periodo, garantendo un futuro di crescita del settore”.
“L’obiettivo – ha aggiunto – è integrare le competenze, il know how e i contributi delle filiere, per dibattere e trovare insieme percorsi fattibili e concreti che coinvolgano tutti gli attori, operatori energetici e stakeholder, abbracciando tutte le forme di energia, tutte le leve di decarbonizzazione, le fonti rinnovabili e l’economia circolare”.
Al centro di questa edizione alcune tematiche fondamentali: l’evoluzione del panorama energetico; il ruolo delle rinnovabili; le alleanze tra il nord e il sud del Mediterraneo per creare un energy transition hub nella regione; i fondi e le policy necessari a creare e sostenere un sistema energetico low carbon; il CCUS (Carbon capture, utilisation and storage) e nuovi modelli di business net zero.
Da anni Eni si occupa di affrontare il problema della decarbonizzazione, puntando in modo significativo sulle rinnovabili, ma anche su tutte le possibili soluzioni tecnologiche di contrasto alle emissioni. A questo proposito Alessandro Puliti, direttore generale Eni Natural Resources, ha illustrato nel suo intervento la strategia di decarbonizzazione, evidenziando come da un lato Eni punti sulle rinnovabili, ma dall’altro applichi un significativo pragmatismo nel ricorrere a tutti le possibili soluzioni tecnologiche di contrasto alle emissioni.
Ha fatto poi un focus sulla tecnologia CCUS e su come nell’area del Mediterraneo Eni applichi il proprio approccio di diversificazione delle produzioni garantendo nel contempo la sostenibilità della propria strategia. Ha infine promosso il ruolo delle partnership per fare fronte alla transizione unendo risorse e competenze. “Quello di cui abbiamo più bisogno è lavorare sul terreno e mettere in atto le tecnologie che ci consentono di ridurre le emissioni. Eni lavora su questo dal 2014, servono pragmatismo e azione. Il mondo ci chiede di agire velocemente e di non lasciare indietro nessuno”, ha spiegato Puliti.
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