Renato Brunetta ha scritto il programma di Forza Italia per 25 anni. Sempre un riferimento fisso di Silvio Berlusconi è stato per due volte Ministro della Funzione Pubblica. Non ha digerito che Forza Italia abbia contribuito alla caduta del Governo Draghi, uno dei migliori governi della storia repubblicana italiana. Oggi in una intervista al Corriere chiarisce le ragioni del suo disimpegno. In queste ultime settimane è emerso come mai il profilo umano del ministro ex forzista che nella sua carriera non ha usato l’arma della simpatia e la capacità di essere empatico in nessun modo.
ROMA (ITALPRESS) – “Semplicemente non mi candido. Ho dato tanto alla politica e tanto ho ricevuto. Nessun rammarico e nessun rimpianto. Semmai un pò di dolore. E’ stato un mese di emozioni forti e decisioni difficili. Ho visto Forza Italia, che è stata la mia casa per quasi trent’anni, contribuire alla caduta di Draghi. Il governo più credibile, autorevole e serio, che poteva farci uscire da una situazione tragica che ha visto sommarsi pandemia, guerra, inflazione e uno spread minaccioso. Un atto incredibile e incomprensibile”. Lo dice il ministro della Pa, Renato Brunetta, in un’intervista al Corriere della Sera. “Aprire una crisi che fa rischiare l’osso del collo all’Italia, come ha deciso Conte seguito da Salvini e Berlusconi, è un masochismo che mi angoscia – afferma – Il mio sogno era votare a fine legislatura, dopo una legge di Bilancio draghiana forte e strutturata. Ora abbiamo uno scenario distopico, il peggiore”. La leadership del centrodedstra ora sembra saldamente in mano a Giorgia Meloni. “E’ l’unica che ha una posizione coerente – continua Brunetta – Ha fatto un’opposizione dura, ma anche seria e si candida a governare. Non ho pregiudizi verso di lei, ma passare dalla credibilità di Draghi a un altro governo, che dovrà dimostrare di essere affidabile, è in sè un problema per il Paese”. Se Meloni vincesse e la chiamasse al governo? “Mica siamo in un film! Ma quando eravamo vicini di banco, durante il governo Berlusconi del 2008, parlavamo spesso. Ho un bel ricordo dei nostri colloqui, mi chiedeva consigli che io da professore davo ben volentieri. Glieli darei anche oggi, nello spirito repubblicano”.
– Foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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