APPIANO GENTILE (ITALPRESS) – “Non abbiamo ancora fatto niente, anzi una cosa importante sì: abbiamo ridato credibilità all’Inter che ora è vista come un’antagonista anche in Europa visto che siamo arrivati in finale di Europa League l’anno scorso e qualcuno forse l’ha dimenticato, in due anni abbiamo raggiunto questo obiettivo, ora c’è da fare l’ultimo step che ancora non è stato fatto, ma mi auguro di poterne parlare a cose fatte”. Così Antonio Conte alla vigilia di Inter-Cagliari, match che potrebbe ulteriormente avvicinare i nerazzurri allo scudetto. “Sappiamo benissimo le delusioni che possono esserci dietro l’angolo, ho grande esperienza per sapere che devo pensare al presente, poi magari in futuro potrò parlare di qualcosa di straordinario che può essere fatto, ma ora non facciamo proclami, non sono abituato a farli, vivo di presente e ancora non abbiamo vinto niente, abbiamo però riacquistato grande credibilità e questa è una grandissima cosa. Non bisogna dare linfa a chi ci insegue, la cosa più importante da fare è vincere, perchè se vinci chi insegue, prima o poi, molla”. Per questo le critiche di chi non apprezza il suo gioco e non vede possibili grandi risultati in Europa, non interessano più di tanto Conte. “Io penso a fare qualcosa di straordinario in Italia dove da 9 anni c’è una sola squadra come indiscussa protagonista, chi parla dell’Inter dovrebbe occuparsi di questo e vedere oltre il proprio naso senza fare discorsi futuristici, penso che bisognerebbe dare enfasi e valore a quello che stanno facendo i ragazzi e non a cosa faremo l’anno prossimo in Champions”. “Venire all’Inter è stata la scelta più difficile, ma io non scelgo situazioni di comfort, non vivo di rendita, mi piace sempre mettermi in discussione e l’Inter è stata il non plus ultra da questo punto di vista, avevo e continuo ad avere tantissimo da perdere, ma io ho la testa dura e sono pronto ad abbattere anche i muri con la testa”, ha aggiunto il tecnico, concentrato sul Cagliari. “Mi sorprende la loro classifica, erano partiti con altri obiettivi, ma sono in una posizione pericolosa, nonostante una rosa competitiva”.
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