ROMA (ITALPRESS) – “Sul futuro dobbiamo discutere e mi confronterò con il premier Draghi nei prossimi giorni, aprirò un dibattito in Consiglio dei Ministri, la nostra delegazione rappresenterà queste posizioni. Se qualcuno sta proponendo di rimodulare la spesa pubblica, ne possiamo discutere?”. Così Giuseppe Conte, presidente del M5S, a “Mezz’ora in più”, su Rai3, in merito alla sua contrarietà all’aumento delle spese militari.
E alla domanda su cosa farebbe se il governo andasse avanti ugualmente ha risposto: “Se voto contro? Il M5S non pensa assolutamente a una crisi di governo, lo dico chiaramente nonostante quello che scrivono i giornali. Però siamo maggioranza relativa e se si tratta di un nuovo indirizzo non previsto nel patto fondativo di questo governo, faremo valere la forza delle nostre posizioni. Ribaltiamo: se non ci ascolta, il governo si assume la responsabilità di ridurre in fibrillazione la maggioranza. Perchè dobbiamo parlare di crisi di governo in un momento tanto delicato?”, ha detto ancora Conte.
“I cittadini non arrivano a fine mese, i cittadini mi fermano per strada, come si può pensare ad aumentare le spese militari? Io sto parlando nettamente e sto parlando di un tema politico mai discusso prima da quando è nato questo governo e ci deve essere l’accordo del M5S”, ha sottolineato l’ex premier.
“Io non ho mai messo in dubbio che gli accordi presi con la Nato siano da rispettare, ma la tempistica ipotizzata otto anni fa non può essere un dogma indiscutibile – ha aggiunto -. I nostri alleati conoscono la sofferenza dell’Italia dopo due anni di pandemia, le difficoltà maggiori rispetto ad altri Paesi”.
(ITALPRESS).
E alla domanda su cosa farebbe se il governo andasse avanti ugualmente ha risposto: “Se voto contro? Il M5S non pensa assolutamente a una crisi di governo, lo dico chiaramente nonostante quello che scrivono i giornali. Però siamo maggioranza relativa e se si tratta di un nuovo indirizzo non previsto nel patto fondativo di questo governo, faremo valere la forza delle nostre posizioni. Ribaltiamo: se non ci ascolta, il governo si assume la responsabilità di ridurre in fibrillazione la maggioranza. Perchè dobbiamo parlare di crisi di governo in un momento tanto delicato?”, ha detto ancora Conte.
“I cittadini non arrivano a fine mese, i cittadini mi fermano per strada, come si può pensare ad aumentare le spese militari? Io sto parlando nettamente e sto parlando di un tema politico mai discusso prima da quando è nato questo governo e ci deve essere l’accordo del M5S”, ha sottolineato l’ex premier.
“Io non ho mai messo in dubbio che gli accordi presi con la Nato siano da rispettare, ma la tempistica ipotizzata otto anni fa non può essere un dogma indiscutibile – ha aggiunto -. I nostri alleati conoscono la sofferenza dell’Italia dopo due anni di pandemia, le difficoltà maggiori rispetto ad altri Paesi”.
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