ROMA (ITALPRESS) – Nel corso degli ultimi anni, il continuo e vertiginoso incremento dell’utilizzo delle piattaforme di comunicazione online, social network e di applicazioni di messaggistica istantanea, ha determinato una allarmante diffusione di contenuti propagandistici riconducibili al terrorismo, ad una platea pressochè illimitata, sia di matrice islamista (jihadista, ISIS, Al Qaeda, Al Shabaab ed altre articolazioni locali), sia di formazioni suprematiste di estrema destra (neonazismo, neofascismo, tifoserie strutturate), nonchè di estrema sinistra (movimenti di lotta armata, anarco/insurrezionalisti, antagonisti). In tale ambito, la Polizia Postale ha garantito sia l’esecuzione di una costante attività di monitoraggio investigativo della rete e dei canali di messaggistica istantanea, per l’identificazione e il deferimento all’Autorità Giudiziaria dei responsabili della diffusione dei contenuti illeciti, sia un costante scambio informativo con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione competente in materia di contrasto al terrorismo.
Complessivamente in Italia sono stati 1.193 i casi trattati dalla Polizia Postale nel 2022, rispetto ai 1.321 dell’anno precedente; 66 le persone indagate di contro alle 80 del 2021; e 173.306 gli spazi virtuali monitorati, in notevole aumenti rispetto ai 126.998 del 2021.
Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, è risultata imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali.
Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese. Nel 2022 il CNAIPIC – Centro nazionale anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture critiche ha rilevato 12.947 attacchi (+138% rispetto ai 5.435 del 2021), sono state 332 le persone indagate (+78% rispetto al 2021). Inoltre, sono stati diramati 113.226 alert (in aumento del 2% rispetto all’anno scorso).
foto ufficio stampa Polizia Postale
(ITALPRESS).
Complessivamente in Italia sono stati 1.193 i casi trattati dalla Polizia Postale nel 2022, rispetto ai 1.321 dell’anno precedente; 66 le persone indagate di contro alle 80 del 2021; e 173.306 gli spazi virtuali monitorati, in notevole aumenti rispetto ai 126.998 del 2021.
Trattandosi, in particolare, di un fenomeno di carattere transnazionale, sia per la natura internazionale del fenomeno che per la stessa connaturata struttura della rete, è risultata imprescindibile l’attivazione efficiente degli strumenti della cooperazione sovranazionale, soprattutto per la condivisione di informazioni che, collegate a situazioni peculiari interne, riescono ad apportare un indiscusso valore aggiunto alle attività di prevenzione messe in atto dalle diverse forze di polizia nazionali.
Nell’esercizio della propria missione istituzionale, il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – Organo del Ministero dell’interno per la sicurezza delle telecomunicazioni garantisce, fra l’altro, la protezione delle infrastrutture critiche informatizzate del Paese. Nel 2022 il CNAIPIC – Centro nazionale anticrimine per la Protezione delle Infrastrutture critiche ha rilevato 12.947 attacchi (+138% rispetto ai 5.435 del 2021), sono state 332 le persone indagate (+78% rispetto al 2021). Inoltre, sono stati diramati 113.226 alert (in aumento del 2% rispetto all’anno scorso).
foto ufficio stampa Polizia Postale
(ITALPRESS).
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