ROMA (ITALPRESS) – “C’è sempre stata la convinzione, da parte italiana, che l’Unione europea debba essere e sempre di più diventare un attore che incide sulla sicurezza globale”. A livello nazionale, bisogna però “incrementare i budget dopo anni di ipo-finanziamento. L’Italia vuole continuare a essere protagonista ed essere di contributo all’integrazione europea” sul piano militare. Per questo “ci impegniamo a investire di più e meglio colmando i gap che abbiamo, rendendo maggiormente competitiva la base tecnologica e industriale della difesa”. Lo ha detto il ministro della Difesa Lorenzo Guerini intervenendo al convegno “Verso un’Unione per la difesa” organizzato dal Parlamento Europeo e dalla Commissione Europea. Il ministro ha poi rimarcato l’importanza di tali investimenti in formazione, addestramento e mantenimento dei mezzi dal momento che potranno avere ricadute positive sull’economia nazionale, sui territori e sul comparto industriale italiano. Quanto al piano europeo, Guerini ha sottolineato come, nell’ambito dell’alleanza atlantica, l’occidente sia “una comunità di valori e obiettivi” che “è nostro primario bene comune”.
La “sfida” della “definizione di una politica estera di difesa comune” è dunque una responsabilità a cui nessun paese membro può sottrarsi. “La Von Der Leyen – ha detto – ha dato forte impulso in questo senso e nell’ultimo discorso sullo stato dell’unione ha ribadito che, se l’Ue ha questa aspirazione, non può sottrarsi da ciò che questo ruolo determina”. L’individuazione delle minacce, l’integrazione industriale oltre le singole identità nazionali per la costruzione di sistemi comuni, la volontà politica di utilizzarli quando necessario: questi le priorità secondo Guerini. “La sicurezza – ha aggiunto – va rafforzata per rendere ancora più forte e credibile la propria presenza nello scenario globale. Per farlo è necessario una indipendenza nel settore industriale e nel dominio energetico ma anche soprattutto nel rafforzamento delle capacità di difesa”. “Autonomia per adottare decisioni condivise tra le due sponde dell’atlantico” e “suddivisione equa delle responsabilità con alleati” i pilastri dell’integrazione.
-Photo credit: agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
La “sfida” della “definizione di una politica estera di difesa comune” è dunque una responsabilità a cui nessun paese membro può sottrarsi. “La Von Der Leyen – ha detto – ha dato forte impulso in questo senso e nell’ultimo discorso sullo stato dell’unione ha ribadito che, se l’Ue ha questa aspirazione, non può sottrarsi da ciò che questo ruolo determina”. L’individuazione delle minacce, l’integrazione industriale oltre le singole identità nazionali per la costruzione di sistemi comuni, la volontà politica di utilizzarli quando necessario: questi le priorità secondo Guerini. “La sicurezza – ha aggiunto – va rafforzata per rendere ancora più forte e credibile la propria presenza nello scenario globale. Per farlo è necessario una indipendenza nel settore industriale e nel dominio energetico ma anche soprattutto nel rafforzamento delle capacità di difesa”. “Autonomia per adottare decisioni condivise tra le due sponde dell’atlantico” e “suddivisione equa delle responsabilità con alleati” i pilastri dell’integrazione.
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