MILANO (ITALPRESS) – Gli italiani usano l’auto sia per gli spostamenti quotidiani che per i fine settimana e le vacanze. Il 56,6% degli intervistati dichiara di utilizzare l’auto per gli spostamenti quotidiani. E’ quanto emerge da una nuova indagine condotta da SIXT, provider internazionale di servizi di mobilità premium, in collaborazione con un pool di specialisti in scienze politiche e sociali dell’Università di Pavia, guidati da Flavio Antonio Ceravolo, Direttore del Corso di Laurea Magistrale in Comunicazione Digitale.
L’indagine è stata sviluppata utilizzando un campione rappresentativo di potenziali utenti a livello nazionale in tutte le fasce d’età (1026 partecipanti, 50,3% uomini e 49,7% donne); il questionario, composto da 50 domande, è strutturato in cinque sezioni. Queste sezioni indagano su temi specifici, come le abitudini di mobilità, la conoscenza generale del campione su argomenti legati alla mobilità (politiche, costi, ecc.), nonchè un’esplorazione approfondita delle alternative alla proprietà del veicolo, come il noleggio e lo sharing.
Il 56,6% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’auto per gli spostamenti quotidiani. I dati sono omogenei per tutte le fasce d’età degli intervistati. Quando le persone non usano l’auto, si spostano a piedi (35,5%). Questo risultato si spiega con la naturale complementarietà dei due mezzi e con la struttura delle nostre città: dopo aver parcheggiato l’auto, le persone raggiungono la loro destinazione a piedi; ciò si spiega con la significativa differenza tra il centro città, dove le auto sono fortemente limitate, e la periferia. Certamente, la differenza di situazioni di vita permette un diverso equilibrio delle componenti: ad esempio, durante le vacanze, l’utilizzo dell’auto diminuisce a favore di alternative tra cui l’uso della bicicletta; mentre nei fine settimana il dominio dell’auto è incontrastato in tutta la penisola. Gli italiani amano anche gli spostamenti a piedi, che sono la seconda scelta peri il campione intervistato, quale alternativa naturale e complementare all’auto (sia nella vita di tutti i giorni che, a maggior ragione, in vacanza).
Il fine settimana radicalizza abitudini già presenti e consolidate nel campione intervistato. A beneficiarne sono soprattutto l’automobile (che aumenta del +4%, passando dal 56,5% al 60,9%) e gli “spostamenti a piedi” (che rimangono stabili con una variazione del -0,3%, passando dal 39,5% al 39,2%), che si confermano come prima e seconda scelta di mobilità degli intervistati. Come previsto, l’uso dei mezzi pubblici diminuisce (-5%, dall’11% al 6%), anche se rimane più diffuso nelle fasce d’età più giovani (22,9% per i 18-30 anni) come seconda scelta di mobilità.
Gli italiani e le auto: indubbiamente una questione di proprietà, ma anche una potenziale area di crescita. Soprattutto per le generazioni più giovani potrebbe esserci un bacino potenziale di utenti disposti a prendere in considerazione modalità di mobilità alternative, strettamente legate a soluzioni temporanee ed efficienti dal punto di vista ambientale. L’auto in Italia è vista soprattutto come una forma di proprietà, con il 97% di coloro che la usano quotidianamente per i loro spostamenti, che la dichiara come propria.
Se la “proprietà” rimane un tema pressochè irremovibile, un’ampia fetta del campione si ritiene attenta ai cambiamenti normativi e consapevole della generale incertezza che circonda la mobilità privata. Questi fattori potrebbero favorire soluzioni che offrono maggiore flessibilità, cogliendo la fase di transizione, come il noleggio a medio-lungo termine, che elimina i costi di immobilizzazione tipicamente associati alla proprietà dell’auto. Nel mercato italiano, il settore del noleggio è probabilmente in evoluzione. Questa impressione è supportata dai dati dell’istantanea attuale: il 59% del campione dimostra un atteggiamento positivo nei confronti delle alternative alla proprietà (come il noleggio), a patto che siano accompagnate da impegni finanziari ridotti e/o da incentivi che vadano nella stessa direzione: l’indagine riferisce di una crescente e diversificata domanda di accesso ondemand ai mezzi di trasporto da parte degli utenti che puntano a servizi aggiuntivi disponibili per personalizzare l’esperienza di utilizzo, in base alle proprie esigenze e ai propri desideri individuali.
Per la mobilità del futuro, due alternative “climate-friendly”, soprattutto per le giovani generazioni. Il trasporto pubblico sta resistendo bene, soprattutto per le giovani generazioni, dove rappresenta una scelta alternativa all’auto (anche se non durante i fine settimana, quando il trasporto privato domina in tutto il Paese).
Si attesta all’11%, ma è particolarmente diffuso tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni (17,5%) e tra i “pendolari” (fino a 60 anni), con un leggero calo tra i trentenni e i quarantenni (9,8%), probabilmente a causa delle responsabilità genitoriali (i figli piccoli hanno spesso esigenze di mobilità incompatibili con il trasporto pubblico). Per ragioni simili a quelle legate al ciclo di vita, l’attrattiva del trasporto pubblico diminuisce tra la popolazione più anziana (61-70 anni) e raggiunge il punto più basso (7,0%) in questa fascia d’età. In termini assoluti, con una percentuale dell’1,8%, la condivisione rimane una scelta residuale per la popolazione generale. Tuttavia, se suddivisa per fasce d’età, emerge una chiara distinzione generazionale: i giovani adulti (18-40) sono più propensi a utilizzare il trasporto condiviso, rappresentando oltre il 61% di coloro che lo utilizzano come “prima scelta” per gli spostamenti quotidiani. Questo significa che oltre il 60% del campione tra i 18 e i 40 anni utilizza i servizi condivisi per la mobilità quotidiana? Assolutamente no. I dati relativi a questa fascia d’età sono più alti della media generale – 3,7% per i 18-30 anni e 2,3% per i 31-40 anni. Tuttavia, è fondamentale per definire la traiettoria temporale di un bacino di utenza potenziale e di un mercato che, sebbene attualmente stenti a decollare, si sta indubbiamente preparando alle manovre di decollo.
Angelo Ghigliano, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Sixt, sottolinea: “Con questa indagine SIXT, tra i leader mondiali della mobilità, ha cercato di scattare una fotografia di come si muovono gli italiani per creare una panoramica di quello che potrebbe essere lo scenario futuro legato all’utilizzo dell’auto, anche in modalità alternative alla proprietà. Una sorta di punto di riferimento rispetto allo scenario del mercato italiano, per accompagnare l’utente verso nuove opportunità di utilizzo di mezzi di mobilità sempre più personalizzati e sostenibili. In questo scenario SIXT offre diverse proposte di mobilità in grado di cogliere le diverse esigenze con flotte di marchi premium per il tempo libero e per il business”.
-foto ufficio stampa Sixt –
(ITALPRESS).
L’indagine è stata sviluppata utilizzando un campione rappresentativo di potenziali utenti a livello nazionale in tutte le fasce d’età (1026 partecipanti, 50,3% uomini e 49,7% donne); il questionario, composto da 50 domande, è strutturato in cinque sezioni. Queste sezioni indagano su temi specifici, come le abitudini di mobilità, la conoscenza generale del campione su argomenti legati alla mobilità (politiche, costi, ecc.), nonchè un’esplorazione approfondita delle alternative alla proprietà del veicolo, come il noleggio e lo sharing.
Il 56,6% degli intervistati ha dichiarato di utilizzare l’auto per gli spostamenti quotidiani. I dati sono omogenei per tutte le fasce d’età degli intervistati. Quando le persone non usano l’auto, si spostano a piedi (35,5%). Questo risultato si spiega con la naturale complementarietà dei due mezzi e con la struttura delle nostre città: dopo aver parcheggiato l’auto, le persone raggiungono la loro destinazione a piedi; ciò si spiega con la significativa differenza tra il centro città, dove le auto sono fortemente limitate, e la periferia. Certamente, la differenza di situazioni di vita permette un diverso equilibrio delle componenti: ad esempio, durante le vacanze, l’utilizzo dell’auto diminuisce a favore di alternative tra cui l’uso della bicicletta; mentre nei fine settimana il dominio dell’auto è incontrastato in tutta la penisola. Gli italiani amano anche gli spostamenti a piedi, che sono la seconda scelta peri il campione intervistato, quale alternativa naturale e complementare all’auto (sia nella vita di tutti i giorni che, a maggior ragione, in vacanza).
Il fine settimana radicalizza abitudini già presenti e consolidate nel campione intervistato. A beneficiarne sono soprattutto l’automobile (che aumenta del +4%, passando dal 56,5% al 60,9%) e gli “spostamenti a piedi” (che rimangono stabili con una variazione del -0,3%, passando dal 39,5% al 39,2%), che si confermano come prima e seconda scelta di mobilità degli intervistati. Come previsto, l’uso dei mezzi pubblici diminuisce (-5%, dall’11% al 6%), anche se rimane più diffuso nelle fasce d’età più giovani (22,9% per i 18-30 anni) come seconda scelta di mobilità.
Gli italiani e le auto: indubbiamente una questione di proprietà, ma anche una potenziale area di crescita. Soprattutto per le generazioni più giovani potrebbe esserci un bacino potenziale di utenti disposti a prendere in considerazione modalità di mobilità alternative, strettamente legate a soluzioni temporanee ed efficienti dal punto di vista ambientale. L’auto in Italia è vista soprattutto come una forma di proprietà, con il 97% di coloro che la usano quotidianamente per i loro spostamenti, che la dichiara come propria.
Se la “proprietà” rimane un tema pressochè irremovibile, un’ampia fetta del campione si ritiene attenta ai cambiamenti normativi e consapevole della generale incertezza che circonda la mobilità privata. Questi fattori potrebbero favorire soluzioni che offrono maggiore flessibilità, cogliendo la fase di transizione, come il noleggio a medio-lungo termine, che elimina i costi di immobilizzazione tipicamente associati alla proprietà dell’auto. Nel mercato italiano, il settore del noleggio è probabilmente in evoluzione. Questa impressione è supportata dai dati dell’istantanea attuale: il 59% del campione dimostra un atteggiamento positivo nei confronti delle alternative alla proprietà (come il noleggio), a patto che siano accompagnate da impegni finanziari ridotti e/o da incentivi che vadano nella stessa direzione: l’indagine riferisce di una crescente e diversificata domanda di accesso ondemand ai mezzi di trasporto da parte degli utenti che puntano a servizi aggiuntivi disponibili per personalizzare l’esperienza di utilizzo, in base alle proprie esigenze e ai propri desideri individuali.
Per la mobilità del futuro, due alternative “climate-friendly”, soprattutto per le giovani generazioni. Il trasporto pubblico sta resistendo bene, soprattutto per le giovani generazioni, dove rappresenta una scelta alternativa all’auto (anche se non durante i fine settimana, quando il trasporto privato domina in tutto il Paese).
Si attesta all’11%, ma è particolarmente diffuso tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 30 anni (17,5%) e tra i “pendolari” (fino a 60 anni), con un leggero calo tra i trentenni e i quarantenni (9,8%), probabilmente a causa delle responsabilità genitoriali (i figli piccoli hanno spesso esigenze di mobilità incompatibili con il trasporto pubblico). Per ragioni simili a quelle legate al ciclo di vita, l’attrattiva del trasporto pubblico diminuisce tra la popolazione più anziana (61-70 anni) e raggiunge il punto più basso (7,0%) in questa fascia d’età. In termini assoluti, con una percentuale dell’1,8%, la condivisione rimane una scelta residuale per la popolazione generale. Tuttavia, se suddivisa per fasce d’età, emerge una chiara distinzione generazionale: i giovani adulti (18-40) sono più propensi a utilizzare il trasporto condiviso, rappresentando oltre il 61% di coloro che lo utilizzano come “prima scelta” per gli spostamenti quotidiani. Questo significa che oltre il 60% del campione tra i 18 e i 40 anni utilizza i servizi condivisi per la mobilità quotidiana? Assolutamente no. I dati relativi a questa fascia d’età sono più alti della media generale – 3,7% per i 18-30 anni e 2,3% per i 31-40 anni. Tuttavia, è fondamentale per definire la traiettoria temporale di un bacino di utenza potenziale e di un mercato che, sebbene attualmente stenti a decollare, si sta indubbiamente preparando alle manovre di decollo.
Angelo Ghigliano, Vicepresidente e Amministratore Delegato di Sixt, sottolinea: “Con questa indagine SIXT, tra i leader mondiali della mobilità, ha cercato di scattare una fotografia di come si muovono gli italiani per creare una panoramica di quello che potrebbe essere lo scenario futuro legato all’utilizzo dell’auto, anche in modalità alternative alla proprietà. Una sorta di punto di riferimento rispetto allo scenario del mercato italiano, per accompagnare l’utente verso nuove opportunità di utilizzo di mezzi di mobilità sempre più personalizzati e sostenibili. In questo scenario SIXT offre diverse proposte di mobilità in grado di cogliere le diverse esigenze con flotte di marchi premium per il tempo libero e per il business”.
-foto ufficio stampa Sixt –
(ITALPRESS).
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