ROMA (ITALPRESS) – Ammonta a 4 miliardi di euro il valore condiviso generato in Italia dal Gruppo Nestlè nel 2020. E’ quanto emerge dallo studio “Nestlè crea valore per l’Italia”, dedicato all’impatto socio-economico del gruppo nel Paese e presentato nel corso di una conferenza stampa online.
Per Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlè Italia e Malta, si tratta di “un contributo significativo” e “importante per lo sviluppo economico del Paese”, in quanto rappresenta “lo 0,24% del Pil”. “Ogni euro di valore aggiunto prodotto dal gruppo genera 3,9 euro di effetto positivo sull’intera filiera”, ha spiegato Travaglia. “Per ogni nostro dipendente – ha poi aggiunto, illustrando l’impatto del gruppo sull’occupazione in Italia -, per effetto delle nostre attività a monte e a valle, dalla creazione delle materie prime alla distribuzione finale dei prodotti, vengono generati circa 12 posti di lavoro lungo tutta la filiera, per un totale di quasi 65 mila occupati”.
Secondo lo studio, redatto da Althesys Strategic Consultant, quindi, nel 2020 il Gruppo Nestlè ha creato 4 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, determinando 757 milioni di euro di ricadute dirette, 2.054 milioni di euro di ricadute indirette e 1.198 di ricadute indotte. Per ogni dipendente che lavora in una delle 10 sedi Nestlè, poi, vengono generati in maniera indiretta o indotta 12 posti di lavoro, per un totale complessivo di 64.663 posti. Inoltre, in base allo studio, nel 2020 il gruppo ha permesso di generare 1.240 milioni di euro di salari lungo la filiera e una contribuzione fiscale complessiva di 1.574 milioni di euro, corrispondenti a circa lo 0,4% del totale delle entrate fiscali del Paese.
L’impegno, però, prosegue: guardando al futuro, per Travaglia, “è opportuno tenere una forte presenza” in Italia e “investire in eccellenza”. “Nel triennio 2018-2020 – ha spiegato – sono stati investiti dal gruppo circa 200 milioni di euro in Italia. Per il triennio che abbiamo davanti e che inizia con il 2021, sono previsti e già stanziati ulteriori 200 milioni di euro di investimenti che – ha continuato – andranno nella direzione della digitalizzazione, della riqualificazione in sostenibilità di alcuni impianti, della logistica e della creazione di nuovi hub di eccellenza”.
C’è poi anche la questione ambientale. La salvaguardia del Pianeta rappresenta “concretamente una strategia aziendale che comporta – ha sottolineato Travaglia – investimenti impressionanti nei prossimi anni”.
Tra gli obiettivi, ottenere il 100% del packaging riciclabile o riutilizzabile entro il 2025, raggiungere le zero emissioni entro il 2050 e favorire pratiche di agricoltura rigenerativa. Tuttavia, secondo l’ad di Nestlè, grazie agli sforzi compiuti, il gruppo ha già raggiunto alcuni risultati. Per esempio “il 96% dei pack prodotti in Italia è già riciclabile” e negli ultimi dieci anni sono state ridotte del 45% le emissioni di CO2.
(ITALPRESS).
Per Marco Travaglia, presidente e amministratore delegato Gruppo Nestlè Italia e Malta, si tratta di “un contributo significativo” e “importante per lo sviluppo economico del Paese”, in quanto rappresenta “lo 0,24% del Pil”. “Ogni euro di valore aggiunto prodotto dal gruppo genera 3,9 euro di effetto positivo sull’intera filiera”, ha spiegato Travaglia. “Per ogni nostro dipendente – ha poi aggiunto, illustrando l’impatto del gruppo sull’occupazione in Italia -, per effetto delle nostre attività a monte e a valle, dalla creazione delle materie prime alla distribuzione finale dei prodotti, vengono generati circa 12 posti di lavoro lungo tutta la filiera, per un totale di quasi 65 mila occupati”.
Secondo lo studio, redatto da Althesys Strategic Consultant, quindi, nel 2020 il Gruppo Nestlè ha creato 4 miliardi di euro di valore condiviso in Italia, determinando 757 milioni di euro di ricadute dirette, 2.054 milioni di euro di ricadute indirette e 1.198 di ricadute indotte. Per ogni dipendente che lavora in una delle 10 sedi Nestlè, poi, vengono generati in maniera indiretta o indotta 12 posti di lavoro, per un totale complessivo di 64.663 posti. Inoltre, in base allo studio, nel 2020 il gruppo ha permesso di generare 1.240 milioni di euro di salari lungo la filiera e una contribuzione fiscale complessiva di 1.574 milioni di euro, corrispondenti a circa lo 0,4% del totale delle entrate fiscali del Paese.
L’impegno, però, prosegue: guardando al futuro, per Travaglia, “è opportuno tenere una forte presenza” in Italia e “investire in eccellenza”. “Nel triennio 2018-2020 – ha spiegato – sono stati investiti dal gruppo circa 200 milioni di euro in Italia. Per il triennio che abbiamo davanti e che inizia con il 2021, sono previsti e già stanziati ulteriori 200 milioni di euro di investimenti che – ha continuato – andranno nella direzione della digitalizzazione, della riqualificazione in sostenibilità di alcuni impianti, della logistica e della creazione di nuovi hub di eccellenza”.
C’è poi anche la questione ambientale. La salvaguardia del Pianeta rappresenta “concretamente una strategia aziendale che comporta – ha sottolineato Travaglia – investimenti impressionanti nei prossimi anni”.
Tra gli obiettivi, ottenere il 100% del packaging riciclabile o riutilizzabile entro il 2025, raggiungere le zero emissioni entro il 2050 e favorire pratiche di agricoltura rigenerativa. Tuttavia, secondo l’ad di Nestlè, grazie agli sforzi compiuti, il gruppo ha già raggiunto alcuni risultati. Per esempio “il 96% dei pack prodotti in Italia è già riciclabile” e negli ultimi dieci anni sono state ridotte del 45% le emissioni di CO2.
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