ASSISI (PERUGIA) (ITALPRESS) – “Non abbiamo saputo custodire il pianeta e non stiamo custodendo la pace”. Lo ha detto il Papa ai giovani economisti, imprenditori e imprenditrici riuniti ad Assisi per l’incontro “Economy of Francesco”.
“Voi siete chiamati a diventare artigiani e costruttori della casa comune, una casa comune che “sta andando in rovina”. Lo diciamo ed è così. Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra e un’economia di pace”, ha detto il Pontefice.
“La Bibbia è piena di alberi e di piante, dall’albero della vita al granello di senape. E San Francesco ci aiuta con la sua fraternità cosmica con tutte le creature viventi – ha spiegato Francesco -. Noi uomini, in questi ultimi due secoli, siamo cresciuti a scapito della terra. E’ stata lei a pagare il conto. L’abbiamo spesso saccheggiata per aumentare il nostro benessere, e neanche il benessere di tutti. E’ questo il tempo di un nuovo coraggio nell’abbandono delle fonti fossili d’energia, di accelerare lo sviluppo di fonti a impatto zero o positivo”.
“Non tutte le soluzioni ambientali hanno gli stessi effetti sui più poveri, e quindi vanno preferite quelle che riducono la miseria e le diseguaglianze – ha proseguito -. Mentre cerchiamo di salvare il pianeta, non possiamo trascurare l’uomo e la donna che soffrono. L’inquinamento che uccide non è solo quello dell’anidride carbonica, anche la diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta”.
“Il nostro capitalismo vuole aiutare i poveri ma non li stima, non capisce la beatitudine paradossale: “beati i poveri” – ha detto ancora il Papa -. Noi non dobbiamo amare la miseria, anzi dobbiamo combatterla, anzitutto creando lavoro, lavoro degno. Ma il Vangelo ci dice che senza stimare i poveri non si combatte nessuna miseria. Ed è invece da qui che dobbiamo partire, anche voi imprenditori ed economisti: abitando questi paradossi evangelici di Francesco”.
“Per avere gli occhi dei poveri e delle vittime bisogna conoscerli, bisogna essere loro amici – ha aggiunto -. E, credetemi, se diventate amici dei poveri, se condividete la loro vita, condividerete anche qualcosa del Regno di Dio, perchè Gesù ha detto che di essi è il Regno dei cieli, e per questo sono beati. E lo ripeto: che le vostre scelte quotidiane non producano scarti”.
“Voi siete chiamati a diventare artigiani e costruttori della casa comune, una casa comune che “sta andando in rovina”. Lo diciamo ed è così. Una nuova economia, ispirata a Francesco d’Assisi, oggi può e deve essere un’economia amica della terra e un’economia di pace”, ha detto il Pontefice.
“La Bibbia è piena di alberi e di piante, dall’albero della vita al granello di senape. E San Francesco ci aiuta con la sua fraternità cosmica con tutte le creature viventi – ha spiegato Francesco -. Noi uomini, in questi ultimi due secoli, siamo cresciuti a scapito della terra. E’ stata lei a pagare il conto. L’abbiamo spesso saccheggiata per aumentare il nostro benessere, e neanche il benessere di tutti. E’ questo il tempo di un nuovo coraggio nell’abbandono delle fonti fossili d’energia, di accelerare lo sviluppo di fonti a impatto zero o positivo”.
“Non tutte le soluzioni ambientali hanno gli stessi effetti sui più poveri, e quindi vanno preferite quelle che riducono la miseria e le diseguaglianze – ha proseguito -. Mentre cerchiamo di salvare il pianeta, non possiamo trascurare l’uomo e la donna che soffrono. L’inquinamento che uccide non è solo quello dell’anidride carbonica, anche la diseguaglianza inquina mortalmente il nostro pianeta”.
“Il nostro capitalismo vuole aiutare i poveri ma non li stima, non capisce la beatitudine paradossale: “beati i poveri” – ha detto ancora il Papa -. Noi non dobbiamo amare la miseria, anzi dobbiamo combatterla, anzitutto creando lavoro, lavoro degno. Ma il Vangelo ci dice che senza stimare i poveri non si combatte nessuna miseria. Ed è invece da qui che dobbiamo partire, anche voi imprenditori ed economisti: abitando questi paradossi evangelici di Francesco”.
“Per avere gli occhi dei poveri e delle vittime bisogna conoscerli, bisogna essere loro amici – ha aggiunto -. E, credetemi, se diventate amici dei poveri, se condividete la loro vita, condividerete anche qualcosa del Regno di Dio, perchè Gesù ha detto che di essi è il Regno dei cieli, e per questo sono beati. E lo ripeto: che le vostre scelte quotidiane non producano scarti”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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