ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia da sola non può farsi carico di tutti i problemi del Mediterraneo. Abbiamo parlato di un piano Mattei che poi è un piano Marshall per l’Africa, l’Europa deve investire di più sui progetti in quei Paesi, per evitare che le persone siano obbligate a partire. Interventi per la pace nella regione sub sahariana, sul cambiamento climatico, sulla lotta alle malattie e al terrorismo”. Così, in un’intervista a Il Messaggero, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, di rientro dalla missione in India e Abu Dhabi con il premier Meloni.
Prendendo spunto dal decreto flussi per l’ingresso degli immigrati regolari in Italia, secondo il vice premier “stabilire i flussi europei, da parte della Ue, sarebbe fondamentale. Anche con un serie di accordi con gli Stati e meccanismi premiali per chi è più virtuoso”. Così, spiega, “aumenteremo le quote degli immigrati regolari per quegli Stati che combattono meglio il fenomeno degli irregolari, facendo tornare indietro o non facendo partire i barconi degli scafisti. Sicuramente meno irregolari ci sono e più vite si salvano. Ma è una questione che va affrontata alla radice: i criminali vanno combattuti con forza togliendo i motori alle barche degli scafisti ma anche lavorando per sostenere le economie dei Paesi maggiormente in difficoltà”. Inoltre, secondo Tajani, è necessario “agire per la stabilizzazione dell’Africa. Perchè le guerre creano nuovi esodi. Abbiamo chiesto agli Emirati una mano per la Tunisia e per la Libia, dove sono influenti. Sulla Tunisia ci sono anche gli aiuti del Fondo monetario internazionale. Sempre a Tunisi è stata in missione l’ambasciatrice Teresa Castaldo, direttore generale della cooperazione allo sviluppo: l’Italia impegnerà 100 milioni per la cooperazione. La Libia? Il confronto politico è ripreso, siamo in contatto con tutte le parti, in un ruolo di mediazione”.
(ITALPRESS).
-foto Italpress-
Prendendo spunto dal decreto flussi per l’ingresso degli immigrati regolari in Italia, secondo il vice premier “stabilire i flussi europei, da parte della Ue, sarebbe fondamentale. Anche con un serie di accordi con gli Stati e meccanismi premiali per chi è più virtuoso”. Così, spiega, “aumenteremo le quote degli immigrati regolari per quegli Stati che combattono meglio il fenomeno degli irregolari, facendo tornare indietro o non facendo partire i barconi degli scafisti. Sicuramente meno irregolari ci sono e più vite si salvano. Ma è una questione che va affrontata alla radice: i criminali vanno combattuti con forza togliendo i motori alle barche degli scafisti ma anche lavorando per sostenere le economie dei Paesi maggiormente in difficoltà”. Inoltre, secondo Tajani, è necessario “agire per la stabilizzazione dell’Africa. Perchè le guerre creano nuovi esodi. Abbiamo chiesto agli Emirati una mano per la Tunisia e per la Libia, dove sono influenti. Sulla Tunisia ci sono anche gli aiuti del Fondo monetario internazionale. Sempre a Tunisi è stata in missione l’ambasciatrice Teresa Castaldo, direttore generale della cooperazione allo sviluppo: l’Italia impegnerà 100 milioni per la cooperazione. La Libia? Il confronto politico è ripreso, siamo in contatto con tutte le parti, in un ruolo di mediazione”.
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