TORINO (ITALPRESS) – Due giorni dopo la conquista della Coppa Italia, si chiude ufficialmente l’avventura di Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus. Il club bianconero, infatti, ha comunicato di “avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. L’esonero – sottolinea la società in una nota – fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta. Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la finale di Coppa Italia. La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri”. Due giorni dopo la conquista della Coppa Italia – la 15esima nella storia del club, la quinta personale per il tecnico – arriva dunque l’annuncio della società bianconera che mette alla porta Allegri. A costare l’esonero al tecnico quanto accaduto sia nel finale di partita che dopo: il livornese ha perso le staffe contro l’arbitro Maresca, togliendosi giacca e cravatta, fino a essere espulso. Anche durante i festeggiamenti il 56enne mister toscano non è apparso sereno (le telecamere lo hanno inquadrato mentre cercava di allontare qualcuno dal campo, l’impressione è che si trattasse del ds Giuntoli), ma il peggio è arrivato nei pressi della sala stampa, con tanto di aggressione e minacce verso il direttore di “Tuttosport” Guido Vaciago (proprio oggi i due si sono incontrati e stretti la mano chiudendo la vicenda) per le quali la società si è scusata. Un Allegri esageratamente nervoso, forse sfinito anche dai rumors sul suo futuro – da settimane si parla dell’arrivo di Thiago Motta sulla panchina bianconera sebbene il tecnico abbia un altro anno di contratto – e che non è riuscito a ripetere i fasti della sua prima vita juventina. Se dal 2014 al 2019 era riuscito a conquistare cinque scudetti, 4 Coppe Italia e due Supercoppe Italiane oltre a giocare due finali di Champions, il triennio 2021-24 (contrassegnato dai problemi societari tra inchieste, dimissioni e bilanci da sistemare, senza dimenticare i casi Pogba e Fagioli della stagione che sta per concludersi) è stato ben più avaro di soddisfazioni, con la Juve mai in lotta per vincere il campionato, deludente in Europa e con la Coppa Italia conquistata a Roma contro l’Atalanta come unico trofeo alzato al cielo. In attesa dell’ufficialità la squadra dovrebbe essere affidata per le ultime due giornate (Bologna lunedì e poi Monza) a Paolo Montero, ex difensore e oggi alla guida della Primavera bianconera.
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