ROMA (ITALPRESS) – «Ai partiti chiediamo di spiegare meglio cosa c’è dietro la proposta inattuabile della divisione per settori”.
Così in una intervista a La Repubblica il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri, che oggi sarà in piazza a Bari, mentre Cisl e Cgil saranno rispettivamente a Firenze e Torino.
Perchè inattuabile? Perchè all’interno dei comparti non tutti hanno lo stesso contratto. Se decidiamo per esempio di aiutare la filiera tessile, non vi rientrano tutte le aziende che fabbricano i bottoni, che fanno parte del comparto gomma e plastica. A meno che non si vogliano ritirare fuori i codici Ateco, c’è una procura che sta ancora indagando su come siano stati utilizzati, in riferimento alle violazioni degli accordi sulla sicurezza».
Confindustria vi accusa di impedire alle aziende di ripartire e ai lavoratori di cercare un nuovo lavoro .
«Mi pare che i dati Istat dimostrino ampiamente che questo Paese è più povero, che lo sono soprattutto i giovani, e che la povertà sia arrivata anche in Regioni del Nord che erano fuori da questo circuito. Se pensiamo che chi è più ricco debba poter continuare a diventarlo ancora di più non usciremo dalla pandemia costruendo un futuro migliore. Chiediamoci perchè non importa a nessuno che quest’anno siano già morte sul lavoro 300 persone, di cui 14 nell’arco di una giornata. Se fossero morti per un attentato ci avrebbero fatto impressione. L’anno scorso, su 4 milioni di aziende, sono stati effettuati solo 10 mila controlli e sono state erogate 8000 sanzioni penali: le morti sul lavoro non sono bianche, sono rosso sangue Andiamo in piazza anche per questo. Il magistrato al vertice dell’Ispettorato del Lavoro non lo hanno fatto ancora entrare in carica».
(ITALPRESS).
Così in una intervista a La Repubblica il leader della Uil Pierpaolo Bombardieri, che oggi sarà in piazza a Bari, mentre Cisl e Cgil saranno rispettivamente a Firenze e Torino.
Perchè inattuabile? Perchè all’interno dei comparti non tutti hanno lo stesso contratto. Se decidiamo per esempio di aiutare la filiera tessile, non vi rientrano tutte le aziende che fabbricano i bottoni, che fanno parte del comparto gomma e plastica. A meno che non si vogliano ritirare fuori i codici Ateco, c’è una procura che sta ancora indagando su come siano stati utilizzati, in riferimento alle violazioni degli accordi sulla sicurezza».
Confindustria vi accusa di impedire alle aziende di ripartire e ai lavoratori di cercare un nuovo lavoro .
«Mi pare che i dati Istat dimostrino ampiamente che questo Paese è più povero, che lo sono soprattutto i giovani, e che la povertà sia arrivata anche in Regioni del Nord che erano fuori da questo circuito. Se pensiamo che chi è più ricco debba poter continuare a diventarlo ancora di più non usciremo dalla pandemia costruendo un futuro migliore. Chiediamoci perchè non importa a nessuno che quest’anno siano già morte sul lavoro 300 persone, di cui 14 nell’arco di una giornata. Se fossero morti per un attentato ci avrebbero fatto impressione. L’anno scorso, su 4 milioni di aziende, sono stati effettuati solo 10 mila controlli e sono state erogate 8000 sanzioni penali: le morti sul lavoro non sono bianche, sono rosso sangue Andiamo in piazza anche per questo. Il magistrato al vertice dell’Ispettorato del Lavoro non lo hanno fatto ancora entrare in carica».
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