ROMA (ITALPRESS) – Margherita Cassano è stata eletta primo presidente della Corte di Cassazione. E’ la prima donna a ricoprire questo incarico, e succede a Pietro Curzio. Il voto è arrivato all’unanimità dal plenum del Csm, presieduto dal capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Nata nel 1955 a Firenze, ma di origini lucane, è figlia di un alto magistrato, Pietro Cassano, che ha presieduto molti processi negli anni di piombo, compreso quello che ha portato alla condanna di Renato Curcio. Margherita Cassano entra in magistratura nel 1980, addetta al settore penale, dal 1981 al ’98 è stata pm a Firenze, dove si è occupata di importanti indagini su associazioni di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Dal 1998 e per quattro anni è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm. Nel 2003 ha guidato la prima sezione penale in Cassazione con il ruolo di giudice, in seguito è rientrata a Firenze come presidente della Corte d’Appello e dal 2020 è in Cassazione come presidente aggiunto.
“Congratulazioni alla presidente Margherita Cassano per la nomina, sappiamo tutti che si tratta della prima donna a ricoprire questo ruolo così importante, questo aspetto non ha influito sulla nomina, ma desidero sottolinearlo ricordando che cinque giorni fa ricorrevano sessant’anni dall’entrata in vigore della legge che ha immesso le donne in magistratura ed è un’occasione importante per la Repubblica oltre che per l’ordine giudiziario”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo l’elezione da parte del plenum del Csm.
“E’ stato posto in evidenza l’eccellente profilo professionale della presidente Cassano, nell’arco della sua carriera ha svolto funzioni sia requirenti sia giudicanti, esercitando incarichi direttivi, e in ogni incarico ha mostrato doti e attitudini di elevano livello”, ha proseguito il capo dello Stato.
“Le sue doti e professionalità trovano ulteriore fondamento nella sua attività di studio e di ricerca – ha aggiunto Mattarella -. Sono certo che il suo contributo sarà prezioso anche per i lavori del Csm, la unanimità dei consensi rappresenta il riconoscimento dell’autorevolezza della presidente Cassano”. Cassano succede al presidente Pietro Curzio: “Desidero esprimere il ringraziamento più sentito per l’impegno intenso, qualificato che ha caratterizzato la sua lunga, eccellente ed apprezzata attività di magistrato”, ha concluso il presidente della Repubblica.
“Congratulazioni a Margherita Cassano, prima donna ai vertici della Corte di Cassazione. La sua nomina a primo Presidente della Suprema Corte è il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere. La Presidente Cassano sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica”, afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Al 30 giugno 2022, le donne in magistratura sono 4.952 e rappresentano il 55% del totale. Fu la legge n. 66 del 1963 ad aprire anche alle donne l’ingresso in magistratura, regolamentando l’ammissione a tutte le cariche e agli impieghi pubblici. Nel 1965, entrarono le prime 27 vincitrici di concorso e da allora la percentuale è progressivamente aumentata, anche nei ruoli apicali. Erano 4854 le donne nel 2019, 4966 nel 2020 e 5011 nel 2021.
Nata nel 1955 a Firenze, ma di origini lucane, è figlia di un alto magistrato, Pietro Cassano, che ha presieduto molti processi negli anni di piombo, compreso quello che ha portato alla condanna di Renato Curcio. Margherita Cassano entra in magistratura nel 1980, addetta al settore penale, dal 1981 al ’98 è stata pm a Firenze, dove si è occupata di importanti indagini su associazioni di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. Dal 1998 e per quattro anni è stata togata di Magistratura Indipendente al Csm. Nel 2003 ha guidato la prima sezione penale in Cassazione con il ruolo di giudice, in seguito è rientrata a Firenze come presidente della Corte d’Appello e dal 2020 è in Cassazione come presidente aggiunto.
“Congratulazioni alla presidente Margherita Cassano per la nomina, sappiamo tutti che si tratta della prima donna a ricoprire questo ruolo così importante, questo aspetto non ha influito sulla nomina, ma desidero sottolinearlo ricordando che cinque giorni fa ricorrevano sessant’anni dall’entrata in vigore della legge che ha immesso le donne in magistratura ed è un’occasione importante per la Repubblica oltre che per l’ordine giudiziario”, ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo l’elezione da parte del plenum del Csm.
“E’ stato posto in evidenza l’eccellente profilo professionale della presidente Cassano, nell’arco della sua carriera ha svolto funzioni sia requirenti sia giudicanti, esercitando incarichi direttivi, e in ogni incarico ha mostrato doti e attitudini di elevano livello”, ha proseguito il capo dello Stato.
“Le sue doti e professionalità trovano ulteriore fondamento nella sua attività di studio e di ricerca – ha aggiunto Mattarella -. Sono certo che il suo contributo sarà prezioso anche per i lavori del Csm, la unanimità dei consensi rappresenta il riconoscimento dell’autorevolezza della presidente Cassano”. Cassano succede al presidente Pietro Curzio: “Desidero esprimere il ringraziamento più sentito per l’impegno intenso, qualificato che ha caratterizzato la sua lunga, eccellente ed apprezzata attività di magistrato”, ha concluso il presidente della Repubblica.
“Congratulazioni a Margherita Cassano, prima donna ai vertici della Corte di Cassazione. La sua nomina a primo Presidente della Suprema Corte è il traguardo di un percorso iniziato 60 anni fa, con l’ingresso delle prime donne in magistratura e rappresenta un ulteriore fondamentale passo in avanti verso l’effettiva parità di genere. La Presidente Cassano sarà un punto di riferimento per le giovani che sempre più numerose superano il concorso, per prestare un essenziale servizio alla Repubblica”, afferma il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Al 30 giugno 2022, le donne in magistratura sono 4.952 e rappresentano il 55% del totale. Fu la legge n. 66 del 1963 ad aprire anche alle donne l’ingresso in magistratura, regolamentando l’ammissione a tutte le cariche e agli impieghi pubblici. Nel 1965, entrarono le prime 27 vincitrici di concorso e da allora la percentuale è progressivamente aumentata, anche nei ruoli apicali. Erano 4854 le donne nel 2019, 4966 nel 2020 e 5011 nel 2021.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
Commenta con Facebook