ROMA (ITALPRESS) – Nella settimana compresa tra il 25 e il 31 gennaio, secondo i dati del bollettino del ministero della Salute, si registrano 3.859 nuovi casi positivi al Covid-19, con una variazione di -33,6% rispetto alla settimana precedente (5.810). Sono 115 le persone decedute, con una variazione di
-43,3% rispetto alla settimana precedente (203), mentre 151.116 i tamponi effettuati con una variazione di -5,7% rispetto alla settimana precedente (160.219). Il tasso di positività è del 2,6% con una variazione di -1,0% rispetto alla settimana precedente (3,6%). Il tasso di occupazione in area medica al 31 gennaio è pari al 3,5% (2.169 ricoverati) rispetto al 4,3% (2.691 ricoverati) del 24 gennaio. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 31 gennaio è pari all’1,2% (106 ricoverati) rispetto all’1,4% (121 ricoverati) del 24 gennaio.
“Gli ultimi mesi hanno definitivamente messo in evidenza ormai in maniera inequivocabile che siamo di fronte alla endemizzazione del Sars-CoV-2. Questi risultati sono il frutto dell’immunità ibrida, degli strumenti terapeutici e di prevenzione messi in campo”, sottolinea il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
(ITALPRESS).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
-43,3% rispetto alla settimana precedente (203), mentre 151.116 i tamponi effettuati con una variazione di -5,7% rispetto alla settimana precedente (160.219). Il tasso di positività è del 2,6% con una variazione di -1,0% rispetto alla settimana precedente (3,6%). Il tasso di occupazione in area medica al 31 gennaio è pari al 3,5% (2.169 ricoverati) rispetto al 4,3% (2.691 ricoverati) del 24 gennaio. Il tasso di occupazione in terapia intensiva al 31 gennaio è pari all’1,2% (106 ricoverati) rispetto all’1,4% (121 ricoverati) del 24 gennaio.
“Gli ultimi mesi hanno definitivamente messo in evidenza ormai in maniera inequivocabile che siamo di fronte alla endemizzazione del Sars-CoV-2. Questi risultati sono il frutto dell’immunità ibrida, degli strumenti terapeutici e di prevenzione messi in campo”, sottolinea il direttore generale della Prevenzione Sanitaria del ministero della Salute, Francesco Vaia.
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