ROMA (ITALPRESS) – “Il neonato e la famiglia al centro del futuro, credo che questo sia l’elemento fondamentale, ci dobbiamo prendere carico della famiglia a 360 gradi”. Così Luigi Orfeo, presidente della SIN (Società Italiana di Neonatologia), intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress.
Anche quest’anno c’è stata una riduzione notevolissima della natalità. “Raggiungiamo ancora un record negativo e ci sono tanti motivi, probabilmente una scarsa politica per garantire la conciliazione tra lavoro e famiglia, soprattutto tra le donne, inoltre meno del 30% delle famiglie italiane utilizza tra i 0 e 3 anni del bambino l’asilo nido perchè ce ne sono pochi – spiega Orfeo -, i congedi parentali, soprattutto quelli paterni, sono inesistenti, ma ci sono difficoltà anche sulla parte economica”, aggiunge Orfeo, sottolineando che proprio gli asili nido vedono un divario territoriale con un Sud ancora una volta in sofferenza.
“L’intervento spot non risolve i problemi, mentre le politiche di conciliazione lavoro-famiglia sono determinanti e possono far modificare questa tendenza”.
Anche sui punti nascita il presidente della Sin evidenzia delle differenze territoriali “tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia, tra i grandi ospedali delle città e i piccoli nosocomi di piccoli centri che sono in grandissima sofferenza – sottolinea – ed è proprio lì che si potrebbe agire con i soldi del Pnrr, che in gran parte sono dedicati alla parte strutturale” della sanità.
Per Orfeo “la riorganizzazione dei punti nascita italiani potrebbe essere l’occasione di farla con queste risorse”.
In tutto il settore sanitario ci sono problemi soprattutto per i medici ospedalieri: “Oggi c’è una grande difficoltà perchè mancano gli specialisti, è difficile trovare medici di pronto soccorso perchè lavorano in condizioni molto difficili e sono pagati poco, è difficile trovare i pediatri e soprattutto i neonatologi che rischiano tanto anche sul piano delle responsabilità”, prosegue.
In questi due anni di pandemia “abbiamo fatto un ottimo lavoro, abbiamo reagito molto bene e con pochi accorgimenti abbiamo fatto sì che le mamme potessero continuare ad allattare i figli e rimanere con loro per tutto il tempo necessario. Per essere leader a livello europeo – conclude Orfeo – manca poco, forse sull’accoglienza nei confronti dei genitori siamo un pò carenti, invece i genitori devono essere una risorsa”.
(ITALPRESS).
Anche quest’anno c’è stata una riduzione notevolissima della natalità. “Raggiungiamo ancora un record negativo e ci sono tanti motivi, probabilmente una scarsa politica per garantire la conciliazione tra lavoro e famiglia, soprattutto tra le donne, inoltre meno del 30% delle famiglie italiane utilizza tra i 0 e 3 anni del bambino l’asilo nido perchè ce ne sono pochi – spiega Orfeo -, i congedi parentali, soprattutto quelli paterni, sono inesistenti, ma ci sono difficoltà anche sulla parte economica”, aggiunge Orfeo, sottolineando che proprio gli asili nido vedono un divario territoriale con un Sud ancora una volta in sofferenza.
“L’intervento spot non risolve i problemi, mentre le politiche di conciliazione lavoro-famiglia sono determinanti e possono far modificare questa tendenza”.
Anche sui punti nascita il presidente della Sin evidenzia delle differenze territoriali “tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia, tra i grandi ospedali delle città e i piccoli nosocomi di piccoli centri che sono in grandissima sofferenza – sottolinea – ed è proprio lì che si potrebbe agire con i soldi del Pnrr, che in gran parte sono dedicati alla parte strutturale” della sanità.
Per Orfeo “la riorganizzazione dei punti nascita italiani potrebbe essere l’occasione di farla con queste risorse”.
In tutto il settore sanitario ci sono problemi soprattutto per i medici ospedalieri: “Oggi c’è una grande difficoltà perchè mancano gli specialisti, è difficile trovare medici di pronto soccorso perchè lavorano in condizioni molto difficili e sono pagati poco, è difficile trovare i pediatri e soprattutto i neonatologi che rischiano tanto anche sul piano delle responsabilità”, prosegue.
In questi due anni di pandemia “abbiamo fatto un ottimo lavoro, abbiamo reagito molto bene e con pochi accorgimenti abbiamo fatto sì che le mamme potessero continuare ad allattare i figli e rimanere con loro per tutto il tempo necessario. Per essere leader a livello europeo – conclude Orfeo – manca poco, forse sull’accoglienza nei confronti dei genitori siamo un pò carenti, invece i genitori devono essere una risorsa”.
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