ROMA (ITALPRESS) – “Disarma la mano alzata del fratello contro il fratello”. E’ l’invocazione contenuta nella preghiera che Papa Francesco ha pronunciato al termine della Via Crucis al Colosseo, chiedendo a Dio di convertire “i nostri cuori ribelli, perchè impariamo a seguire progetti di pace; porta gli avversari a stringersi la mano, perchè gustino il perdono reciproco; disarma la mano alzata del fratello contro il fratello, perchè dove c’è l’odio fiorisca la concordia. Fà che non ci comportiamo da nemici della croce di Cristo, per partecipare alla gloria della sua risurrezione”.
Era da due anni che, a causa della pandemia, la Via Crucis non veniva celebrata accanto al monumento simbolo della cristianità a Roma. Circa 10 mila i fedeli accorsi per assistere all’evento, presieduto da Papa Francesco al Colosseo.
Momento atteso e molto commovente quando Irina, infermiera ucraina, e Albina, specializzanda russa, due amiche, come deciso dal Vaticano, hanno portato la Croce nonostante le polemiche sollevate dagli ucraini. Ma lo hanno fatto nel silenzio.
“Di fronte alla morte il silenzio è più eloquente delle parole: sostiamo pertanto in un silenzio orante e ciascuno nel proprio cuore preghi per la pace nel mondo”. E’ il testo della meditazione che ha accompagnato il tratto della Via Crucis presieduta da Papa Francesco al Colosseo durante il quale a portare la croce sono state le due donne. La Santa Sede ha deciso di modificare il testo della meditazione della 13esima stazione e sostituirla con questa frase.
Come ha spiegato il portavoce vaticano Matteo Bruni, si è trattato “di un cambiamento previsto” che limitato il testo “al minimo per affidarsi al silenzio della preghiera”.
(ITALPRESS).