ROMA (ITALPRESS) – “L’economia internazionale continua a espandersi in presenza del proseguimento della fase di aumento dei prezzi dei prodotti energetici che potrebbe costituire un freno per la produzione mondiale nei prossimi mesi. Nel terzo trimestre, il Pil italiano ha segnato, in base alla stima preliminare, un nuovo deciso aumento che ha ridotto ulteriormente le distanze con i livelli pre-crisi. La variazione acquisita per il 2021 è +6,1%”. Lo afferma l’Istat nella Nota mensile sull’andamento dell’economia italiana.
“A settembre si è registrato un marginale incremento della produzione industriale nel con-fronto con il mese precedente. Nella media del terzo trimestre, l’indice è aumentato dell’1,0% rispetto al periodo aprile-giugno. Il mercato del lavoro a settembre è tornato a registrare segnali di miglioramento, con un incremento degli occupati e una riduzione di disoccupati e inattivi – sottolinea l’Istituto di Statistica -. A ottobre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo IPCA è cresciuto in termini tenden-ziali del 3,1%, con un differenziale negativo di inflazione con l’area euro di un punto per-centuale. La prosecuzione della ripresa internazionale e i livelli elevati di fiducia di famiglie e imprese indicano che la fase di recupero dei ritmi produttivi continua, con la possibilità di chiudere il gap rispetto ai livelli pre-crisi nei prossimi mesi”.
(ITALPRESS).
“A settembre si è registrato un marginale incremento della produzione industriale nel con-fronto con il mese precedente. Nella media del terzo trimestre, l’indice è aumentato dell’1,0% rispetto al periodo aprile-giugno. Il mercato del lavoro a settembre è tornato a registrare segnali di miglioramento, con un incremento degli occupati e una riduzione di disoccupati e inattivi – sottolinea l’Istituto di Statistica -. A ottobre, l’indice armonizzato dei prezzi al consumo IPCA è cresciuto in termini tenden-ziali del 3,1%, con un differenziale negativo di inflazione con l’area euro di un punto per-centuale. La prosecuzione della ripresa internazionale e i livelli elevati di fiducia di famiglie e imprese indicano che la fase di recupero dei ritmi produttivi continua, con la possibilità di chiudere il gap rispetto ai livelli pre-crisi nei prossimi mesi”.
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