MILANO (ITALPRESS) – “Quello della sostenibilità è un viaggio molto lungo intrapreso da tempo e che oggi ci vede a metà strada”, ma “oggi i clienti non vedono più gli investimenti sostenibili come detrattori di liquidità ed è stato superato il paradigma secondo cui per fare investimenti etici devo rinunciare a qualcosa dal punto di vista del rendimento per avere la funzione etica. Al di là delle rotazioni dei mercati di questi mesi, è stato verificato che gli investimenti Esg riducono il profilo di rischio, proprio perchè la sfera Esg intercetta fattori di rischio che i parametri puramente finanziari non riescono a cogliere”. Lo ha detto il vicedirettore generale di Banca Generali, Andrea Ragaini, durante l’incontro ESG Analysis and Investing organizzato dal Mip, Politecnico di Milano.
“Tra i nostri 300mila clienti, circa il 50 per cento detiene prodotti Esg – ha aggiunto Ragaini -. Di questi, inevitabilmente i clienti HNWI che hanno portafogli più grandi e quindi possono avere più prodotti, sono quelli che statisticamente hanno più prodotti Esg. Sopra i 500mila euro addirittura sono più dell’80% i nostri clienti che hanno scelto un prodotto Esg”.
Per sostenere il mondo Esg, “da tempo abbiamo puntato molto sulla formazione – sottolinea Ragaini – perchè uno dei temi centrali è trasmettere al cliente l’importanza della sostenibilità. Non è scontato perchè noi siamo abituati a usare molti acronimi o termini in inglese che non sono di immediata comprensione”.
(ITALPRESS).
“Tra i nostri 300mila clienti, circa il 50 per cento detiene prodotti Esg – ha aggiunto Ragaini -. Di questi, inevitabilmente i clienti HNWI che hanno portafogli più grandi e quindi possono avere più prodotti, sono quelli che statisticamente hanno più prodotti Esg. Sopra i 500mila euro addirittura sono più dell’80% i nostri clienti che hanno scelto un prodotto Esg”.
Per sostenere il mondo Esg, “da tempo abbiamo puntato molto sulla formazione – sottolinea Ragaini – perchè uno dei temi centrali è trasmettere al cliente l’importanza della sostenibilità. Non è scontato perchè noi siamo abituati a usare molti acronimi o termini in inglese che non sono di immediata comprensione”.
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