ROMA (ITALPRESS) – “I tempi sono ormai maturi. La riforma costituzionale non può essere una priorità solo del centrodestra, ma una scelta obbligata di tutti, perchè il nostro Paese ha avuto in 75 anni di storia repubblicana 68 governi con una durata media di 14 mesi. Serve dunque stabilità per rendere l’Italia più credibile e più competitiva nell’economia mondiale”. Lo afferma in un’intervista al Corriere della Sera il ministro per le Riforme, Elisabetta Casellati, che si dice si dice “fiduciosa” sull’esito del confronto che si apre tra governo e opposizioni.
Alla domanda se proporrà il premierato o il semipresidenzialismo, Casellati risponde così: “Il tema non è semplice. E’ la grande sfida del nostro Paese, ma io amo un aforisma che suona così: “Non ho bisogno che sia facile, ho bisogno che ne valga la pena”
E siccome ritengo che ne valga la pena, in questa fase, invece di esprimere preferenze, credo sia più giusto trovare il “punto di caduta”, la sintesi in grado di portare alla massima condivisione possibile. Una proposta aperta per accogliere tutti i contributi utili, ma nell’ambito di un perimetro delimitato. Da un lato l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Consiglio e dall’altro la garanzia di stabilità. Un “modello italiano” che non deve necessariamente coincidere con modelli sperimentati negli altri Paesi”.
Casellati si dice “non pregiudizialmente contraria alla Bicamerale, anche se in passato si è sempre tradotta in un nulla di fatto – aggiunge -, ma preferirei usare lo strumento che i padri costituenti ci hanno indicato, come via maestra per le modifiche costituzionali, nell’articolo 138 della Costituzione”. E alla alla domanda se il governo comunque andrà avanti da solo, replica: “Rimango ottimista sulla possibilità di trovare una ricetta condivisa, anche per l’ottima iniziativa del presidente Meloni di dialogare con tutta l’opposizione. Oggi, perciò, una risposta è prematura”.
Alla domanda se proporrà il premierato o il semipresidenzialismo, Casellati risponde così: “Il tema non è semplice. E’ la grande sfida del nostro Paese, ma io amo un aforisma che suona così: “Non ho bisogno che sia facile, ho bisogno che ne valga la pena”
E siccome ritengo che ne valga la pena, in questa fase, invece di esprimere preferenze, credo sia più giusto trovare il “punto di caduta”, la sintesi in grado di portare alla massima condivisione possibile. Una proposta aperta per accogliere tutti i contributi utili, ma nell’ambito di un perimetro delimitato. Da un lato l’elezione diretta del Presidente della Repubblica o del Consiglio e dall’altro la garanzia di stabilità. Un “modello italiano” che non deve necessariamente coincidere con modelli sperimentati negli altri Paesi”.
Casellati si dice “non pregiudizialmente contraria alla Bicamerale, anche se in passato si è sempre tradotta in un nulla di fatto – aggiunge -, ma preferirei usare lo strumento che i padri costituenti ci hanno indicato, come via maestra per le modifiche costituzionali, nell’articolo 138 della Costituzione”. E alla alla domanda se il governo comunque andrà avanti da solo, replica: “Rimango ottimista sulla possibilità di trovare una ricetta condivisa, anche per l’ottima iniziativa del presidente Meloni di dialogare con tutta l’opposizione. Oggi, perciò, una risposta è prematura”.
– foto Agenziafotogramma.it –
(ITALPRESS).
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