ROMA (ITALPRESS) – “Le condizioni favorevoli per giungere all’approvazione di una riforma di Roma Capitale ci sono. Si sono concluse le elezioni amministrative a Roma e c’è una maggioranza così ampia, unitamente al fatto che esponenti dell’opposizione hanno presentato proposte di legge riguardo la riforma di Roma Capitale”. Così Mariastella Gelmini, ministra per gli Affari regionali e le autonomie, nel corso dell’audizione in ambito dell’esame congiunto delle proposte di legge costituzionale recanti Modifica all’articolo 114 della Costituzione, in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica e delle proposte di legge recanti Disposizioni in materia di ordinamento e poteri della città di Roma, capitale della Repubblica.
“L’attualità e l’urgenza di una riforma volta a dotare Roma Capitale di uno statuto giuridico adeguato alla sua realtà mi pare siano oggetto di unanime condivisione”, ha aggiunto.
“Le ragioni per le quali Roma necessita di una configurazione ordinamentale sua propria sono molteplici, e quasi superflue da ricordare: a Roma hanno sede gli organi costituzionali, le rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri, la Città del Vaticano che è capitale spirituale dei cattolici nel mondo; l’estensione territoriale del Comune è equivalente alla somma dei territori dei Comuni di Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Catania, Firenze e Bari; Roma, infine, ospita il 70% del patrimonio artistico italiano e il 30% di quello mondiale – ha spiegato Gelmini -. Come si vede, interessi locali e interessi nazionali si intrecciano in un contesto senza eguali, la cui composizione non per caso è assegnata dalla Costituzione alla legge dello Stato. Non è superfluo rammentare, poi, come il riconoscimento di un nucleo essenziale di esigenze e funzioni tipiche di ogni capitale ha condotto in molti altri Paesi all’adozione di regimi speciali, sia per quanto riguarda la dimensione territoriale, sia per quanto attiene ai poteri conferiti, spesso anche di rango legislativo”.
(ITALPRESS).
“L’attualità e l’urgenza di una riforma volta a dotare Roma Capitale di uno statuto giuridico adeguato alla sua realtà mi pare siano oggetto di unanime condivisione”, ha aggiunto.
“Le ragioni per le quali Roma necessita di una configurazione ordinamentale sua propria sono molteplici, e quasi superflue da ricordare: a Roma hanno sede gli organi costituzionali, le rappresentanze diplomatiche degli Stati esteri, la Città del Vaticano che è capitale spirituale dei cattolici nel mondo; l’estensione territoriale del Comune è equivalente alla somma dei territori dei Comuni di Milano, Bologna, Torino, Genova, Napoli, Palermo, Catania, Firenze e Bari; Roma, infine, ospita il 70% del patrimonio artistico italiano e il 30% di quello mondiale – ha spiegato Gelmini -. Come si vede, interessi locali e interessi nazionali si intrecciano in un contesto senza eguali, la cui composizione non per caso è assegnata dalla Costituzione alla legge dello Stato. Non è superfluo rammentare, poi, come il riconoscimento di un nucleo essenziale di esigenze e funzioni tipiche di ogni capitale ha condotto in molti altri Paesi all’adozione di regimi speciali, sia per quanto riguarda la dimensione territoriale, sia per quanto attiene ai poteri conferiti, spesso anche di rango legislativo”.
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