ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo in mente una riforma strutturale in cui ovviamente gli ospedali, che sono di grande livello nel nostro Paese, giocano un ruolo fondamentale”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite a Tg2 Post.
“Oggi c’è stato un confronto molto costruttivo e utile con i presidenti di Regione e con alcuni assessori regionali. La pandemia ha mostrato luci e ombre nell’Italia: le luci sono gli operatori sanitari, l’ombra è la mancanza di un’adeguata medicina del territorio. Su questo ci sono i fondi del Pnrr, che sono divisi in due grandi capitoli: uno è proprio per la medicina territoriale, abbiamo assoluta intenzione di continuare a costruire finalmente quella medicina territoriale che è mancata fino ad oggi”, ha sottolineato. “L’altro capitolo che ritengo altrettanto importante e che può aiutare la medicina territoriale è la digitalizzazione. La vedo – ha spiegato – come uno strumento utile per superare le tante diseguaglianze che ci sono ancora nell’offerta sanitaria nel nostro Paese e che sono inaccettabili, tra nord e sud e tra le grandi città e i piccoli centri. Sono convinto che lavorando con le Regioni potremo migliorare e costruire una nuova medicina del terzo millennio”. Inoltre “dobbiamo rendere più attrattiva l’organizzazione generale del sistema sanitario e far sì che chi ha scelto di andare all’estero rientri in Italia. Credo che sui giovani bisogna sicuramente investire”, ha concluso.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-
“Oggi c’è stato un confronto molto costruttivo e utile con i presidenti di Regione e con alcuni assessori regionali. La pandemia ha mostrato luci e ombre nell’Italia: le luci sono gli operatori sanitari, l’ombra è la mancanza di un’adeguata medicina del territorio. Su questo ci sono i fondi del Pnrr, che sono divisi in due grandi capitoli: uno è proprio per la medicina territoriale, abbiamo assoluta intenzione di continuare a costruire finalmente quella medicina territoriale che è mancata fino ad oggi”, ha sottolineato. “L’altro capitolo che ritengo altrettanto importante e che può aiutare la medicina territoriale è la digitalizzazione. La vedo – ha spiegato – come uno strumento utile per superare le tante diseguaglianze che ci sono ancora nell’offerta sanitaria nel nostro Paese e che sono inaccettabili, tra nord e sud e tra le grandi città e i piccoli centri. Sono convinto che lavorando con le Regioni potremo migliorare e costruire una nuova medicina del terzo millennio”. Inoltre “dobbiamo rendere più attrattiva l’organizzazione generale del sistema sanitario e far sì che chi ha scelto di andare all’estero rientri in Italia. Credo che sui giovani bisogna sicuramente investire”, ha concluso.
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