BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – Il Patto di Stabilità “ha ottenuto risultati ambivalenti. Da un lato è stato uno strumento unico per coordinare le politiche di bilancio e tenere sotto controllo il deficit. Dall’altro vi sono questioni aperte, a cominciare dalla complessità delle regole e dalla loro tendenza pro-ciclica. Inoltre, dobbiamo capire come poterle adattare alle nuove necessità di investire nell’economia”. Lo afferma il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni, parlando a un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore.
“Cambiamenti sono necessari. Non mi riferisco a cambiamenti dei Trattati o delle regole fondamentali (per cui sarebbe necessario il consenso unanime dei Paesi membri, ndr) perchè dobbiamo tenere conto della realtà delle cose”, sottolinea Gentiloni, per il quale “abbiamo certamente bisogno di promuovere investimenti pubblici. Non vedo soluzioni miracolo. E’ necessario discuterne. Credo che avremo bisogno di creatività, e non semplicemente di riproporre precedenti proposte”.
Secondo l’ex premier italiano “anche la regola del deficit è sotto pressione a causa degli effetti economici della pandemia. Sappiamo che il disavanzo medio non tornerà sotto il 3% del Pil nel 2021 o nel 2022; ma mi sembra che nel breve-medio periodo questa possa essere una regola che con qualche flessibilità non sia impossibile da rispettare. Non è possibile confrontare debito e deficit. L’aumento del disavanzo è probabilmente temporaneo. Lo stesso non può dirsi per l’incremento del debito”.
(ITALPRESS).
“Cambiamenti sono necessari. Non mi riferisco a cambiamenti dei Trattati o delle regole fondamentali (per cui sarebbe necessario il consenso unanime dei Paesi membri, ndr) perchè dobbiamo tenere conto della realtà delle cose”, sottolinea Gentiloni, per il quale “abbiamo certamente bisogno di promuovere investimenti pubblici. Non vedo soluzioni miracolo. E’ necessario discuterne. Credo che avremo bisogno di creatività, e non semplicemente di riproporre precedenti proposte”.
Secondo l’ex premier italiano “anche la regola del deficit è sotto pressione a causa degli effetti economici della pandemia. Sappiamo che il disavanzo medio non tornerà sotto il 3% del Pil nel 2021 o nel 2022; ma mi sembra che nel breve-medio periodo questa possa essere una regola che con qualche flessibilità non sia impossibile da rispettare. Non è possibile confrontare debito e deficit. L’aumento del disavanzo è probabilmente temporaneo. Lo stesso non può dirsi per l’incremento del debito”.
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