ROMA (ITALPRESS) – Il Consiglio dell’Unione Europea ha dato il via libera definitivo al nuovo Patto su migrazione e asilo. L’Italia ha votato a favore di tutti i testi.
Nel dettaglio sono stati adottati i 10 atti legislativi che riformano l’intero quadro europeo per la gestione dell’asilo e della migrazione.
Il regolamento consentirà alle autorità nazionali di sottoporre i migranti irregolari e i richiedenti asilo alle frontiere esterne a uno screening e garantirà che l’identificazione, i controlli di sicurezza e vulnerabilità e la valutazione sanitaria siano effettuati in modo uniforme.
Le nuove norme relative alla banca dati Eurodac aggiornata consentiranno di raccogliere dati più accurati e completi (anche dati biometrici) su varie categorie di migranti, compresi i richiedenti protezione internazionale e le persone che arrivano irregolarmente nell’Unione.
Il regolamento semplifica la procedura di asilo europea e introduce una procedura di frontiera obbligatoria in casi ben definiti. Il regolamento sulla procedura di frontiera di rimpatrio riguarda il rimpatrio delle persone la cui domanda nell’ambito di questa procedura di frontiera è stata respinta. Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione determina quale Stato membro è competente per l’esame delle domande di protezione internazionale e introduce per la prima volta un’equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri.
Una novità importante della riforma è la procedura di frontiera obbligatoria. Si applicherà ad alcune categorie di richiedenti asilo (ad esempio quelli provenienti da paesi con bassi tassi di riconoscimento dell’asilo). Lo scopo è quello di valutare rapidamente alle frontiere esterne dell’UE se le domande sono infondate o irricevibili. Le persone sottoposte alla procedura di asilo alla frontiera non sono autorizzate ad entrare nel territorio dell’Unione.
Le nuove norme chiariscono quale Stato membro sarà responsabile di una domanda di asilo (ad esempio nei casi in cui una persona ha un familiare in un paese dell’UE o quando la richiesta di asilo non viene presentata nel paese in cui il richiedente asilo arriva per la prima volta nell’Unione).
Un altro aspetto importante della riforma del sistema migratorio è l’introduzione di un meccanismo di solidarietà per garantire una più equa condivisione delle responsabilità. Le nuove regole combinano la solidarietà obbligatoria per sostenere gli Stati membri che affrontano un forte afflusso di migranti con flessibilità per quanto riguarda il tipo di contributi. I contributi degli Stati membri possono consistere in ricollocazioni, contributi finanziari o, ove concordato con lo Stato membro beneficiario, misure di solidarietà alternative (ad esempio fornendo guardie di frontiera o aiutando con lo spiegamento di centri di accoglienza).
Nel dettaglio sono stati adottati i 10 atti legislativi che riformano l’intero quadro europeo per la gestione dell’asilo e della migrazione.
Il regolamento consentirà alle autorità nazionali di sottoporre i migranti irregolari e i richiedenti asilo alle frontiere esterne a uno screening e garantirà che l’identificazione, i controlli di sicurezza e vulnerabilità e la valutazione sanitaria siano effettuati in modo uniforme.
Le nuove norme relative alla banca dati Eurodac aggiornata consentiranno di raccogliere dati più accurati e completi (anche dati biometrici) su varie categorie di migranti, compresi i richiedenti protezione internazionale e le persone che arrivano irregolarmente nell’Unione.
Il regolamento semplifica la procedura di asilo europea e introduce una procedura di frontiera obbligatoria in casi ben definiti. Il regolamento sulla procedura di frontiera di rimpatrio riguarda il rimpatrio delle persone la cui domanda nell’ambito di questa procedura di frontiera è stata respinta. Il regolamento sulla gestione dell’asilo e della migrazione determina quale Stato membro è competente per l’esame delle domande di protezione internazionale e introduce per la prima volta un’equa ripartizione delle responsabilità tra gli Stati membri.
Una novità importante della riforma è la procedura di frontiera obbligatoria. Si applicherà ad alcune categorie di richiedenti asilo (ad esempio quelli provenienti da paesi con bassi tassi di riconoscimento dell’asilo). Lo scopo è quello di valutare rapidamente alle frontiere esterne dell’UE se le domande sono infondate o irricevibili. Le persone sottoposte alla procedura di asilo alla frontiera non sono autorizzate ad entrare nel territorio dell’Unione.
Le nuove norme chiariscono quale Stato membro sarà responsabile di una domanda di asilo (ad esempio nei casi in cui una persona ha un familiare in un paese dell’UE o quando la richiesta di asilo non viene presentata nel paese in cui il richiedente asilo arriva per la prima volta nell’Unione).
Un altro aspetto importante della riforma del sistema migratorio è l’introduzione di un meccanismo di solidarietà per garantire una più equa condivisione delle responsabilità. Le nuove regole combinano la solidarietà obbligatoria per sostenere gli Stati membri che affrontano un forte afflusso di migranti con flessibilità per quanto riguarda il tipo di contributi. I contributi degli Stati membri possono consistere in ricollocazioni, contributi finanziari o, ove concordato con lo Stato membro beneficiario, misure di solidarietà alternative (ad esempio fornendo guardie di frontiera o aiutando con lo spiegamento di centri di accoglienza).
– Foto: Agenzia Fotogramma –
(ITALPRESS).
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