ROMA (ITALPRESS) – “La transizione è già cominciata ed è stata percorsa negli ultimi decenni attraverso innovazioni tecnologiche nei diversi cicli omologativi”. Così Michele Crisci, presidente dell’Unrae, nel corso della conferenza stampa congiunta con Anfia e Federauto sulla transizione ecologica per una mobilità sostenibile. Le associazioni evidenziano che nel febbraio 2021 per la prima volta nella storia dell’automotive in Italia le ibride hanno superato le motorizzazioni diesel. In particolare, le vendite sono state del 29% di auto ibride, del 24,6% diesel e del 33% benzina. Nel periodo agosto-dicembre del 2020, evidenziano le associazioni, le rottamazioni sono aumentate del 15,8%. Nello specifico sono cresciute dell’11% negli euro3 del 67% degli euro4. Delle 125mila rottamazioni a fronte di incentivo fatte l’anno scorso, il 90% si riferisce all’acquisto di vetture all’interno della fascia 61/110 g/km e le emissioni di Co2 sono calate da marzo 2019 a dicembre da 143,6 g/km a 123,1 g/km.
Per questa ragione, ha continuato Crisci, “è fondamentale che la transizione vada guidata, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso una consistente e duratura sostenibilità economica. Abbiamo bisogno di un piano operativo di breve-medio periodo che sia in grado di occuparsi del rilancio del settore fortemente colpito dalla pandemia. Un piano emergenziale nel breve, ma anche di una strategia a lungo termine sempre più verso una mobilità sempre più sostenibile come strumento di sviluppo e di crescita del paese”. Secondo le associazioni, “serve un obiettivo strutturale per il rinnovo del parco circolante, privato e pubblico, per il trasporto di persone e merci”. Occorre inoltre “un piano di infrastrutture per le ricariche, l’ammodernamento del paese e la velocizzazione della transizione. E serve una riforma fiscale, sull’auto in generale e aziendale in particolare”.
Come evidenzia Paolo Scudieri, presidente di Anfia, “rispetto al 2019 abbiamo avuto una perdita di circa il 15% divisa evidentemente in trimestri: possiamo notare che il secondo trimestre ha avuto una penalizzazione particolarmente pesante dovuta evidentemente agli effetti delle chiusure, il terzo e quarto si sono distinti per un recupero importante. Gli incentivi hanno dato una sferzata evidentemente al mercato e hanno accennato una ripresa che abbiamo consolidato nel quarto trimestre”. In particolare, ha spiegato Scudieri, “abbiamo un -27% nel mercato che ha reagito con elementi negativi rispetto al 2019, ma una produzione che si è tenuta sul -15%. Ovviamente con effetti positivi straordinari sulla filiera. Nei dati di produzione di autovetture ibride e elettriche, evidentemente vediamo un salto epocale delle nuove trazioni nel 2020 che conquistano il 17.2% della produzione. Immaginiamo che grazie anche agli incentivi il 2021 possa arrivare al 37,5%”.
E’ necessario, secondo Scudieri “un piano ad hoc che prevede la creazione di una Task force pubblico privata per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione dei veicoli (auto, veicoli trasposto merci e persone) e per sostenere gli investimenti verso nuove tecnologie, idrogeno, autonomazione e connettività”. Le associazioni chiedono una “semplificazione e rafforzamento degli strumenti di politica industriale per consentire accessibilità anche alle imprese del Centro Nord” e di “dare sostegno agli investimenti di riconversione produttiva, oltre a quelli in ricerca e sviluppo”. Occorrono, secondo Scudieri, “programmi di riqualificazione delle competenze: strumenti di incentivazione fiscale per la formazione delle nuove competenze necessarie per far fronte allo sviluppo dei nuovi trend tecnologici e alla riqualificazione delle figure professionali attualmente impegnate nelle fasi produttive e commerciali, che dovranno adeguarsi a tali cambiamenti”.
Serve inoltre “un’evoluzione dell’offerta dei servizi formativi con indirizzi di studio coerenti con le esigenze del settore”. Infine, ha concluso Scudieri, nel nostro Paese sono necessari “interventi finanziari a sostegno delle imprese”, in particolare “l’estensione temporale del piano Transizione 4.0” e “favorire processi di consolidamento tra operatori della filiera e spingere sul Private Equity per le Pmi”. Le tre associazioni chiedono misure di supporto al mercato delle autovetture: “Rifinanziare l’ecobonus nella fascia 61-135 g/km Co2” e “l’adeguamento ai valori wltp del fringe benefit per i veicoli aziendali”. In un orizzonte più ampio la richiesta è “rendere strutturale l’ecobonus almeno fino al 2026”. Per quanto riguarda il mercato dei veicoli per il trasporto di merci e persone, secondo le associazioni, è necessario “il rifinanziamento del bonus vcl nella legge di bilancio 2021”.
Ma anche inserire una “misura di supporto al mercato del bus turistici” e prevedere una misura di “rottamazione per i veicoli rimorchiati di tutte le categorie”. Per il periodo 2022-2026, si chiede “l’incremento delle risorse ‘fondo mezzì per il rinnovo del parco autobus” e di “proseguire e rafforzare le politiche di sostegno al rinnovo delle flotte auto trasporto con graduale spinta verso le alimentazioni alternative”.
(ITALPRESS).
Per questa ragione, ha continuato Crisci, “è fondamentale che la transizione vada guidata, per assicurare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale attraverso una consistente e duratura sostenibilità economica. Abbiamo bisogno di un piano operativo di breve-medio periodo che sia in grado di occuparsi del rilancio del settore fortemente colpito dalla pandemia. Un piano emergenziale nel breve, ma anche di una strategia a lungo termine sempre più verso una mobilità sempre più sostenibile come strumento di sviluppo e di crescita del paese”. Secondo le associazioni, “serve un obiettivo strutturale per il rinnovo del parco circolante, privato e pubblico, per il trasporto di persone e merci”. Occorre inoltre “un piano di infrastrutture per le ricariche, l’ammodernamento del paese e la velocizzazione della transizione. E serve una riforma fiscale, sull’auto in generale e aziendale in particolare”.
Come evidenzia Paolo Scudieri, presidente di Anfia, “rispetto al 2019 abbiamo avuto una perdita di circa il 15% divisa evidentemente in trimestri: possiamo notare che il secondo trimestre ha avuto una penalizzazione particolarmente pesante dovuta evidentemente agli effetti delle chiusure, il terzo e quarto si sono distinti per un recupero importante. Gli incentivi hanno dato una sferzata evidentemente al mercato e hanno accennato una ripresa che abbiamo consolidato nel quarto trimestre”. In particolare, ha spiegato Scudieri, “abbiamo un -27% nel mercato che ha reagito con elementi negativi rispetto al 2019, ma una produzione che si è tenuta sul -15%. Ovviamente con effetti positivi straordinari sulla filiera. Nei dati di produzione di autovetture ibride e elettriche, evidentemente vediamo un salto epocale delle nuove trazioni nel 2020 che conquistano il 17.2% della produzione. Immaginiamo che grazie anche agli incentivi il 2021 possa arrivare al 37,5%”.
E’ necessario, secondo Scudieri “un piano ad hoc che prevede la creazione di una Task force pubblico privata per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione dei veicoli (auto, veicoli trasposto merci e persone) e per sostenere gli investimenti verso nuove tecnologie, idrogeno, autonomazione e connettività”. Le associazioni chiedono una “semplificazione e rafforzamento degli strumenti di politica industriale per consentire accessibilità anche alle imprese del Centro Nord” e di “dare sostegno agli investimenti di riconversione produttiva, oltre a quelli in ricerca e sviluppo”. Occorrono, secondo Scudieri, “programmi di riqualificazione delle competenze: strumenti di incentivazione fiscale per la formazione delle nuove competenze necessarie per far fronte allo sviluppo dei nuovi trend tecnologici e alla riqualificazione delle figure professionali attualmente impegnate nelle fasi produttive e commerciali, che dovranno adeguarsi a tali cambiamenti”.
Serve inoltre “un’evoluzione dell’offerta dei servizi formativi con indirizzi di studio coerenti con le esigenze del settore”. Infine, ha concluso Scudieri, nel nostro Paese sono necessari “interventi finanziari a sostegno delle imprese”, in particolare “l’estensione temporale del piano Transizione 4.0” e “favorire processi di consolidamento tra operatori della filiera e spingere sul Private Equity per le Pmi”. Le tre associazioni chiedono misure di supporto al mercato delle autovetture: “Rifinanziare l’ecobonus nella fascia 61-135 g/km Co2” e “l’adeguamento ai valori wltp del fringe benefit per i veicoli aziendali”. In un orizzonte più ampio la richiesta è “rendere strutturale l’ecobonus almeno fino al 2026”. Per quanto riguarda il mercato dei veicoli per il trasporto di merci e persone, secondo le associazioni, è necessario “il rifinanziamento del bonus vcl nella legge di bilancio 2021”.
Ma anche inserire una “misura di supporto al mercato del bus turistici” e prevedere una misura di “rottamazione per i veicoli rimorchiati di tutte le categorie”. Per il periodo 2022-2026, si chiede “l’incremento delle risorse ‘fondo mezzì per il rinnovo del parco autobus” e di “proseguire e rafforzare le politiche di sostegno al rinnovo delle flotte auto trasporto con graduale spinta verso le alimentazioni alternative”.
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