MILANO (ITALPRESS) – E’ stato approvato il Pnrr della Slovacchia (6,3 miliardi di sole sovvenzioni). Il 22 giugno toccherà all’Italia (191,5 miliardi di cui 68,9 miliardi di sussidi e 122,6 miliardi sotto forma di prestiti). La Commissione Europea ha lanciato la cosiddetta “procedura scritta”, ovvero quel metodo di approvazione che non prevede la riunione fisica del collegio dei commissari ma solo l’ok dei gabinetti interessati. Per questa ragione non sono attesi ulteriori commenti al testo, che quindi sarà approvato definitivamente in serata. Domani pomeriggio è prevista la visita della presidente Ursula von der Leyen a Roma. Presenterà a Draghi i risultati dell’esame come sta facendo da una settimana in giro per le capitali europee. Subito dopo partiranno le procedure per il versamento della tranche iniziale di 25 miliardi sotto forma di anticipazione. Dalle prime indicazioni risulta che le valutazioni del piano italiano sono largamente positive. Ha ottenuto tutte A, cioè il massimo voto, e una B alla voce “Costi”. Esattamente la stessa valutazione data a tutti gli altri undici che fanno parte del primo blocco di promossi.
Il piano italiano, fanno sapere da Bruxelles, rispetta i criteri decisi sulla transizione ecologica, che prevedevano un minimo di 37 per cento di investimenti. Il Pnrr italiano arriva al 38%, cioè 59,33 miliardi di cui: 5,27 miliardi all’agricoltura sostenibile ed economia circolare; 23,78 miliardi alla transizione energetica e mobilità sostenibile; 15,22 miliardi all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (Superbonus) ; 15,06 miliardi alla tutela del territorio e risorse idriche. Vanno aggiunti i 9,32 miliardi del Fondo complementare e un miliardo e 31 milioni del fondo React Eu (coesione territoriale), per un totale di 69,96 miliardi.
Un altro 25 per cento del Pnrr va al digitale altra priorità strategica del Next Generation Eu che chiedeva un minimo del 20 per cento di investimenti. Si tratta di 40,73 miliardi, di cui: 9,75 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza della pubblica amministrazione; 24,30 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo; 6,68 miliardi per turismo e cultura.
(ITALPRESS).
Il piano italiano, fanno sapere da Bruxelles, rispetta i criteri decisi sulla transizione ecologica, che prevedevano un minimo di 37 per cento di investimenti. Il Pnrr italiano arriva al 38%, cioè 59,33 miliardi di cui: 5,27 miliardi all’agricoltura sostenibile ed economia circolare; 23,78 miliardi alla transizione energetica e mobilità sostenibile; 15,22 miliardi all’efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (Superbonus) ; 15,06 miliardi alla tutela del territorio e risorse idriche. Vanno aggiunti i 9,32 miliardi del Fondo complementare e un miliardo e 31 milioni del fondo React Eu (coesione territoriale), per un totale di 69,96 miliardi.
Un altro 25 per cento del Pnrr va al digitale altra priorità strategica del Next Generation Eu che chiedeva un minimo del 20 per cento di investimenti. Si tratta di 40,73 miliardi, di cui: 9,75 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e sicurezza della pubblica amministrazione; 24,30 miliardi alla digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo; 6,68 miliardi per turismo e cultura.
(ITALPRESS).
Commenta con Facebook