ROMA (ITALPRESS) – Gestire secondo una logica di economia circolare le acque sotterranee intercettate nel Tunnel della Maddalena è l’idea che si sta concretizzando nel cantiere Webuild di Chiomonte, il principale cantiere italiano della linea ferroviaria Torino-Lione. Per tutto il periodo dell’emergenza idrica, le acque di ruscellamento del tunnel, cioè le acque naturali della montagna raccolte nel primo tratto della galleria della Maddalena saranno infatti impiegate per irrigare le vigne dell’area. Un progetto messo a punto per supportare l’economia locale di questa parte dell’Italia, che rientra tra le aree dichiarate in stato di emergenza per la forte siccità che sta colpendo il Paese.
Le imprese del raggruppamento guidato dal Gruppo Webuild che stanno realizzando l’opera, insieme al Committente TELT, hanno messo a disposizione del Consorzio irriguo di Chiomonte le cosiddette acque di ruscellamento della galleria. Questo garantirà un riciclo naturale delle acque intercettate nella montagna durante i lavori che, per tutto il periodo di emergenza idrica, ogni giorno saranno prelevate con una autobotte e destinate ad irrigare 12 ettari di vigne nel territorio di Chiomonte. In questa zona, si pratica la viticoltura eroica, una tipologia di coltivazione svolta in condizioni estreme, che da 25 anni garantisce vini DOC e di alta qualità.
Attualmente le acque sotterranee intercettate dalla galleria sono convogliate in vasche esterne dove vengono raffreddate, depurate e poi reimmesse nel fiume Dora, insieme alle acque di ruscellamento. Con il Politecnico di Torino, è stata anche studiata una applicazione pilota per impiegare queste acque calde per la climatizzazione del centro visitatori che sarà attivo durante tutta la fase di costruzione.
Una logica di riutilizzo che punta ad assecondare i cicli naturali e che nei cantieri della Torino-Lione non è impiegata solo per l’acqua. Circa il 60% dei materiali estratti dagli scavi effettuati lungo tutta la linea, sarà impiegato per realizzare i conci per il rivestimento della galleria o le strutture su cui poggeranno i binari. Una soluzione di riciclo della roccia che permette di ridurre anche la necessità di cavare nuovi materiali, con benefici in termini economici ed ambientali.
Nel cantiere di Chiomonte, Webuild con la sua controllata CSC Costruzioni sta realizzando le nicchie di interscambio del Tunnel della Maddalena, opere anticipatorie dell’ambizioso progetto di mobilità sostenibile europeo che permetterà di collegare Torino e Lione, sulla tratta Milano-Parigi, passando sotto le Alpi con una linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità. Sezione importante del corridoio mediterraneo della rete di trasporto transeuropea TENT-T, la Torino-Lione si estenderà per 65 chilometri e favorirà una riduzione di 3 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.
Webuild sta realizzando anche altri due lotti sul versante francese della Torino-Lione, eseguiti in raggruppamento di imprese: il Lotto 2, Cantieri Operativi 6 e 7, per lo scavo di 46 chilometri di tunnel – con due gallerie parallele e opere ausiliarie – tra le città di Saint-Martin-de-la-Porte e La Praz; e il Lotto 5A, per la realizzazione dei lavori preparatori per il sito di messa in sicurezza di Modane, la costruzione di 4 pozzi di ventilazione per la galleria di base e opere propedeutiche alla realizzazione di un hub logistico a 500 metri di profondità sotto il Massiccio dell’Ambin.
Le imprese del raggruppamento guidato dal Gruppo Webuild che stanno realizzando l’opera, insieme al Committente TELT, hanno messo a disposizione del Consorzio irriguo di Chiomonte le cosiddette acque di ruscellamento della galleria. Questo garantirà un riciclo naturale delle acque intercettate nella montagna durante i lavori che, per tutto il periodo di emergenza idrica, ogni giorno saranno prelevate con una autobotte e destinate ad irrigare 12 ettari di vigne nel territorio di Chiomonte. In questa zona, si pratica la viticoltura eroica, una tipologia di coltivazione svolta in condizioni estreme, che da 25 anni garantisce vini DOC e di alta qualità.
Attualmente le acque sotterranee intercettate dalla galleria sono convogliate in vasche esterne dove vengono raffreddate, depurate e poi reimmesse nel fiume Dora, insieme alle acque di ruscellamento. Con il Politecnico di Torino, è stata anche studiata una applicazione pilota per impiegare queste acque calde per la climatizzazione del centro visitatori che sarà attivo durante tutta la fase di costruzione.
Una logica di riutilizzo che punta ad assecondare i cicli naturali e che nei cantieri della Torino-Lione non è impiegata solo per l’acqua. Circa il 60% dei materiali estratti dagli scavi effettuati lungo tutta la linea, sarà impiegato per realizzare i conci per il rivestimento della galleria o le strutture su cui poggeranno i binari. Una soluzione di riciclo della roccia che permette di ridurre anche la necessità di cavare nuovi materiali, con benefici in termini economici ed ambientali.
Nel cantiere di Chiomonte, Webuild con la sua controllata CSC Costruzioni sta realizzando le nicchie di interscambio del Tunnel della Maddalena, opere anticipatorie dell’ambizioso progetto di mobilità sostenibile europeo che permetterà di collegare Torino e Lione, sulla tratta Milano-Parigi, passando sotto le Alpi con una linea ferroviaria ad alta velocità e ad alta capacità. Sezione importante del corridoio mediterraneo della rete di trasporto transeuropea TENT-T, la Torino-Lione si estenderà per 65 chilometri e favorirà una riduzione di 3 milioni di tonnellate di CO2 l’anno.
Webuild sta realizzando anche altri due lotti sul versante francese della Torino-Lione, eseguiti in raggruppamento di imprese: il Lotto 2, Cantieri Operativi 6 e 7, per lo scavo di 46 chilometri di tunnel – con due gallerie parallele e opere ausiliarie – tra le città di Saint-Martin-de-la-Porte e La Praz; e il Lotto 5A, per la realizzazione dei lavori preparatori per il sito di messa in sicurezza di Modane, la costruzione di 4 pozzi di ventilazione per la galleria di base e opere propedeutiche alla realizzazione di un hub logistico a 500 metri di profondità sotto il Massiccio dell’Ambin.
– foto ufficio stampa Webuild –
(ITALPRESS).
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