Mettete insieme uno chef che insegna a preparare il sushi, il tonno di Favignana, il vino da vitigni autoctoni siciliani e i colori della Trinacria. Tutto rigorosamente di colore rosso.

C’e’ questo connubio nella seconda edizione di Red Head Sicily’, il raduno delle persone coi capelli rossi che, quest’anno, si svolgera’ dal 4 al 6 settembre sull’isola di Favignana, col patrocinio istituzionale di Federturismo, Pro Loco ‘Isole Egadi’ e Distretto turistico Sicilia Occidentale.

Questa seconda edizione, nell’organizzazione sara’ più smart rispetto a quella del debutto. Le restrizioni imposte dalle disposizioni anti Covid-19 non permetteranno lo svolgimento di alcune attivita’ ludiche nelle piazze dell’isola.

“Da qui abbiamo pensato a un’edizione che facesse vivere di piu’ Favignana in ogni suo angolo, valorizzando
il mare – spiega Enrico Malato, vice presidente dell’associazione RHS – e scegliendo ampi posti all’aperto,
nella logica della sicurezza e del distanziamento sociale”.

Il dress code di quest’anno sara’ il colore dei carretti siciliani, un’esplosione di tonalità Sicily style.

Tra gli eventi del raduno anche la parata coi rossi che si svolgerà la sera del 5 settembre, a partire dalle ore 19,15.

Il capello rosso compare in singoli casi in diverse popolazioni della terra. Esso è però più diffuso in Europa, dove le percentuali possono raggiungere valori relativamente elevati (Italia 0,58%, Svizzera 0,5%–1,5%, Baviera 3%, Scozia 10%, Svezia 2,3%).

Nell’insieme si nota una maggior frequenza nei paesi dell’Europa occidentale, specialmente nelle Isole Britanniche: poiché il rutilismo (avere i capelli rossi, ndr) sembra dominante rispetto al biondo e recessivo rispetto al bruno, si è inoltre pensato che la maggior frequenza del capello rosso nell’Europa in genere, e nelle regioni settentrionali in particolare, fosse da attribuire al fatto che in queste zone è relativamente diffuso il biondismo.

Vi sono però dei fatti che contrastano con questa interpretazione: gli Scozzesi ad esempio sono decisamente più bruni degli Svedesi e presentano tuttavia un’alta frequenza di rutilismo (che nelle popolazioni delle zone montuose della Scozia raggiunge anche il 7–11%.

(foto tratta dal web)