“Il colore torbido che in questi giorni ha assunto il tratto di mare antistante la spiaggia di Castellammare del Golfo ha riportato all’attenzione la mancanza di un impianto di depurazione delle acque reflue nel comune trapanese”. A dichiararlo è la portavoce M5S all’Ars Valentina Palmeri, prima firmataria di un’interrogazione parlamentare nel settembre del 2013, di un’interpellanza e di numerose segnalazioni agli organi di controllo, oltre che presente ai diversi incontri in Assessorato Regionale all’Ambiente in cui si è discusso dell’argomento.

La questione, lo scorso dicembre, è stata oggetto di un’interpellanza da parte del gruppo consiliare di Castellammare del Golfo “Cambiamenti” a cui ha replicato il primo cittadino, le cui argomentazioni, però, non hanno lasciato pienamente soddisfatti i suoi interlocutori.

“Con l’Accordo di Programma Quadro del 2013 – dice Palmeri – Castellammare del Golfo è stata inserita tra i comuni della provincia di Trapani destinatari dei fondi strutturali per la realizzazione di impianti fognari e di depurazione per il superamento delle procedure di infrazione comunitaria in materia ambientale. Cosa molto importante, se non fosse che da allora, praticamente, nulla è stato fatto, soprattutto da parte di chi a livello regionale avrebbe dovuto attivarsi. All’Assessore regionale dell’energia e dei servizi di pubblica utilità Vania Contrafatto, nominata nel novembre 2015 Commissario straordinario per impianti di depurazione delle acque reflue di diversi comuni siciliani, tra i quali Castellammare del Golfo e la relativa frazione di Scopello, da pochi giorni è subentrato Enrico Rolle, Commissario nazionale per la depurazione”.

“Sullo stato di progettazione, sembra che le cose non siano messe bene, anzi, tutt’altro, infatti – prosegue Palmeri – il cronoprogramma dei lavori è all’anno zero. Per quanto a mia conoscenza non risultano ancora state avviate nemmeno le gare di progettazione. A tal proposito ho chiesto informazioni dettagliate a Rolle sull’iter che sta predisponendo per la realizzazione dell’impianto. Oggi Castellammare del Golfo e tutta la provincia di Trapani, vedono una crescita esponenziale del numero di turisti. L’incremento dei visitatori deve essere accompagnato da uno sviluppo adeguato di opere pubbliche, come la rete idrica e fognaria, in maniera da rispettare l’ambiente”.

“Tra l’altro – aggiunge ancora Palmeri – la mancanza del depuratore a Castellammare comporta che le acque reflue, a cause delle correnti, giungano nel tratto di mare di Alcamo Marina e Balestrate, rischiando di vanificare lo sforzo che l’amministrazione comunale di Alcamo, sta mettendo in campo per riqualificare il litorale di Alcamo Marina. Bisogna evidenziare, però – prosegue la deputata – che nel 2011 l’amministrazione comunale di Castellammare del Golfo, a differenza di quella di Alcamo, ha avuto quantomeno la lungimiranza di “autodenunciarsi” e rientrare tra gli agglomerati urbani in infrazione, diventando destinatari dei fondi per risolvere il problema dell’assenza del depuratore. Purtroppo questo, come ho denunciato con interrogazioni a partire dal 2013, questo non è successo ad Alcamo perché nel 2011, all’epoca dell’amministrazione Scala, c’è stata una convocazione ufficiale da parte del Dipartimento regionale dell’acqua e dei rifiuti in cui erano presenti esponenti del Ministero dell’Ambiente, del nucleo UVER (Unità di verifica degli investimenti pubblici), del Ministero delle Finanze, altri esponenti ministeriali, rappresentanti delle società di gestione del servizio idrico per gli ambiti idrici con gestori privati e i rappresentanti degli uffici tecnici dei comuni ricadenti in province prive di ATO idrico, tra cui Trapani. In quella occasione il comune di Alcamo sembrerebbe non abbia segnalato che Alcamo Marina fosse priva di sistema fognario, considerando che non siamo rientrati tra i comuni in infrazione, destinatari questi ultimi di risorse finanziarie per il superamento delle infrazioni comunitarie legate all’inquinamento delle acque. Oggi l’amministrazione Surdi – conclude Palmeri – sta operando concretamente per recuperare tale grave mancanza delle passate amministrazioni, attraverso una fitta e costante interlocuzione con l’Europa, cercando quindi ridurre il gap della mala gestio degli ultimi anni”. Vittorio Ferro Presidente Commissione consiliare III Lavori Pubblici e Urbanistica del Comune di Alcamo sottolinea come “la nuova amministrazione guidata dal sindaco Surdi con delibera n°118 del 21/11/2016 ha approvato in consiglio comunale il piano triennale delle opere pubbliche 2016/2018, prevedendo “l’aggiornamento del progetto preliminare di realizzazione impianto fognario di Alcamo Marina e potenziamento impianto di depurazione con uno cospicuo stanziamento; un primo passo che permette al comune, una volta espletato l’incarico già affidato, di andare a caccia di finanziamenti, fondamentali – conclude Ferro – per realizzare un’opera di tale portata”.